Allerta UAP: la Farmacia dei servizi diventa un affare per i fondi di Private Equity

Allerta UAP: la Farmacia dei servizi diventa un affare per i fondi di Private Equity

Allerta UAP: la Farmacia dei servizi diventa un affare per i fondi di Private Equity

Farmacia dei Servizi: Critiche e Allerta per la Salute Pubblica

ROMA (ITALPRESS) – Una nuova denuncia scuote il settore farmaceutico italiano. L’U.A.P. (Unione Ambulatori, Poliambulatori e Ospedalità convenzionata) ha messo in guardia su un presunto piano politico che mira a trasformare le farmacie in attrattive per grandi investimenti, minando così la rete di strutture sanitarie accreditate e la salute pubblica. Questo allarme arriva in occasione della presentazione di un documento al Ministero della Salute e alle Regioni, che mette in evidenza i rischi di una modernizzazione poco trasparente e potenzialmente dannosa.

Nel corso di un incontro tenutosi il 8 luglio presso il Ministero della Salute, l’U.A.P. ha evidenziato la partecipazione di soli rappresentanti delle categorie farmaceutiche nel “Tavolo tecnico ristretto sulla Farmacia dei Servizi”. “Mancava la presenza di laboratori, professioni sanitarie e cittadini, una chiara violazione della trasparenza prevista dalla legge 241/1990”, afferma la presidente dell’U.A.P., Mariastella Giorlandino. Questo tavolo ha avuto il compito di approvare un nuovo protocollo che dal 1° gennaio 2026 stabilizzerà la sperimentazione di servizi come telemedicina e diagnostica di prima istanza, ma senza una visione inclusiva.

Rischio per le Farmacie Indipendenti e Perdita di Qualità

Il documento denuncia anche come le farmacie, che non sempre soddisfano i requisiti strutturali e tecnologici imposti alle strutture sanitarie accreditate, potrebbero ricevere finanziamenti pubblici per servizi sanitari critici. Questo solleva interrogativi seri sulla qualità delle cure e sulla loro tracciabilità nel Fascicolo Sanitario Elettronico. “Stiamo assistendo a una desertificazione delle farmacie indipendenti. Solo le strutture con forti capitali, spesso legate a gruppi di private equity, potranno continuare a operare, spingendo così le piccole farmacie di quartiere verso la chiusura”, avverte Giorlandino.

Ulteriori preoccupazioni emergono dall’esperienza di altri settori sanitari, dove tagli tariffari fino al 70% hanno portato a fallimenti e acquisizioni da parte di investitori stranieri. “Questo copione potrebbe ripetersi nella distribuzione farmaceutica, con gravi conseguenze sulla salute pubblica”, avverte l’U.A.P. In questo contesto, l’Unione ha lanciato cinque richieste fondamentali al governo:

  1. Riapertura immediata di un tavolo di discussione inclusivo con Regioni, Ordini professionali, società scientifiche e associazioni dei cittadini.
  2. Applicazione integrale della legge 502/1992, che prevede requisiti di autorizzazione, accreditamento e controlli di qualità per ogni struttura sanitaria.
  3. Trasparenza totale sui dati e le tariffe, tramite la pubblicazione semestrale online di volumi e indicatori di esito dei servizi.
  4. Limiti alle concentrazioni di farmacie, con un massimo di quattro farmacie per comune, e per province, dove le acquisizioni dovranno essere sottoposte al parere dell’Antitrust e del Ministero della Salute.
  5. Tutela della prossimità, con incentivi e vincoli per salvaguardare le farmacie di quartiere.

“Non ci opponiamo all’innovazione; siamo favorevoli a un progresso che tuteli la salute dei cittadini. Ma non possiamo ignorare il rischio che la sanità territoriale diventi un affare per la finanza internazionale”, ha dichiarato Giorlandino. “Senze regole chiare, la Farmacia dei Servizi potrebbe trasformarsi in un cavallo di Troia per l’ingresso di interessi privati, compromettendo i servizi di cui le comunità hanno bisogno”.

Inoltre, diversi esperti nel campo della sanità hanno condiviso preoccupazioni simili. Il dottor Mario Galli, noto esperto di economia sanitaria, ha commentato: “Una sanità dipendente da investimenti esterni rischia di diventare un servizio di lusso, accessibile solo a pochi. Necessitiamo di sistemi di garanzia per tutelare i pazienti”.

Infine, l’U.A.P. chiede un intervento immediato da parte del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, affinché venga fatta chiarezza su quanto sta avvenendo e si adotti una strategia che salvaguardi il sistema sanitario italiano. In un momento critico come quello attuale, l’unità delle voci nel settore sanitario è cruciale per difendere la salute pubblica.

-Foto IPA Agency- (ITALPRESS)

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