Economia del mare: opportunità strategica per il Sud, secondo Musumeci.
Il Mare: Risorsa Strategica per il Mezzogiorno
La Visione del Ministro Musumeci
ACI CASTELLO (CATANIA) – Durante il convegno “Blue Economy – Il mare come risorsa”, il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, ha sottolineato l’importanza del mare per le Regioni del Mezzogiorno, definendolo come una “carta vincente”. L’evento, organizzato a Catania dalla Ugl, ha visto la partecipazione di esperti e operatori del settore turistico e ambientale, i quali hanno discusso delle potenzialità economiche legate ai comparti marittimi.
“Il mare rappresenta un bene straordinario, impiegando circa un milione di persone e accogliendo 240.000 imprese, con un contributo oltre l’11% al PIL nazionale”, ha evidenziato Musumeci. Tuttavia, ha anche messo in evidenza una mancanza di professionalità necessarie nel settore, sollecitando un cambiamento di approccio, a partire dall’educazione nelle scuole.
Un Rapporto Complesso con il Mare
Il Ministro ha evidenziato che l’Italia non ha storicamente sviluppato un buon rapporto con il mare. Stranamente, la Costituzione italiana non menziona il mare, una carenza grave soprattutto per una regione come la Sicilia. Musumeci ha osservato che “Catania è una città con un porto, ma non di porto”, suggerendo che la separazione culturale e infrastrutturale dal mare ha limitato lo sviluppo del territorio.
Inoltre, il Ministro ha richiamato l’attenzione sul potenziale inespresso degli abissi marini, dove siamo a conoscenza solo del 20% delle risorse esistenti. Questo invita a una riflessione profonda su come valorizzare al meglio le ricchezze marine e contribuire alla crescita sostenibile del Paese.
La Riforma dei Porti per Competere
Un tema centrale del dibattito è stata la riforma dei porti, che il Governo Meloni sta portando avanti dopo quasi tre decenni di stagnazione. Musumeci ha dichiarato: “Per essere competitivi nel Mediterraneo, è necessario avere scali ben attrezzati e attrattivi per le compagnie navali”. Sottolineando l’importanza di investire nel settore portuale, il Ministro ha affermato che il mare deve diventare una risorsa non solo superficiale, ma anche profonda.
L’eccezionale domanda di sviluppo nel settore marittimo – con focus su turismo e navigazione da crociera – deve essere bilanciata con una gestione sostenibile delle risorse. Questo è cruciale per garantire un futuro prosperoso alle generazioni a venire.
Le Sfide della Pesca
Francesco Paolo Capone, segretario generale della Ugl, ha portato alla luce le difficoltà del settore della pesca, che si trova a fronteggiare normative severe. “Le nostre marinerie si trovano a operare sotto leggi molto restrittive, mentre in altri Stati si pescano liberamente”, ha detto Capone, evidenziando la necessità di una regolamentazione più equa.
Questo tema è particolarmente serrato, poiché la pesca sostenibile è fondamentale per proteggere l’ambiente marino e garantire la sicurezza alimentare. La sfida consiste nel trovare un equilibrio tra la tutela ambientale e le necessità economiche, per permettere alle marinerie di prosperare.
Crescita del Settore Marittimo
Il settore della costruzione di natanti e il turismo crocieristico ha mostrato segni di crescente vitalità. Capone ha osservato che “c’è un certo fermento economico che deve essere misurato e regolato in base a criteri di sostenibilità”. La keyword è trovare un modo per equilibrare la crescita economica con la salvaguardia dell’ambiente marino.
L’investimento in infrastrutture moderne e sostenibili potrebbe facilitare ulteriormente lo sviluppo di questi settori, creando opportunità di lavoro e rafforzando l’economia locale.
Per Maggiori Informazioni
Per approfondire il dibattito sulla Blue Economy e il potenziale del mare per l’Italia, è possibile consultare le fonti ufficiali della Ugl e altri documenti governativi.
➡️ Guarda il video del convegno qui (aprirà in un’altra pagina).
In questo contesto di grande opportunità, il Mezzogiorno e l’Italia intera si trovano di fronte a una sfida cruciale: investire nel potenziale del mare come risorsa chiave per lo sviluppo sostenibile e per la creazione di occupazione. La strada da percorrere è chiara, ma richiede un impegno collettivo.
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