Banca d’Italia: a agosto debito pubblico cresce di 25,4 miliardi euro

Banca d’Italia: a agosto debito pubblico cresce di 25,4 miliardi euro

Ad agosto 2025 il debito delle Amministrazioni pubbliche italiane è aumentato di 25,4 miliardi...

Ad agosto 2025 il debito delle Amministrazioni pubbliche italiane è aumentato di 25,4 miliardi, raggiungendo 3.082,2 miliardi, principalmente per l’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro. Il debito delle Amministrazioni centrali è cresciuto, mentre quello delle Amministrazioni locali è leggermente diminuito. La quota detenuta dalla Banca d’Italia è scesa al 19,2%, e la vita media residua del debito è stabile a 7,9 anni. A luglio, la quota di debito in mano ai non residenti è leggermente calata, mentre quella dei residenti è aumentata. Le entrate tributarie ad agosto sono diminuite del 10,2% rispetto al 2024, ma nel periodo gennaio-agosto sono cresciute del 2,7%.

Aumento del debito pubblico ad agosto 2025 e andamento delle entrate tributarie

Nel mese di agosto 2025 il debito delle Amministrazioni pubbliche italiane ha registrato un incremento di 25,4 miliardi rispetto a luglio, raggiungendo un totale pari a 3.082,2 miliardi di euro. Questo aumento è principalmente riconducibile alla crescita delle disponibilità liquide del Tesoro, che sono salite di 25,3 miliardi, arrivando a 72,1 miliardi. Inoltre, hanno contribuito in misura minore all’incremento complessivo variazioni legate a scarti e premi all’emissione e al rimborso, rivalutazioni dei titoli indicizzati all’inflazione e oscillazioni dei tassi di cambio, per un totale di 0,7 miliardi. L’avanzo di cassa ha attenuato solo parzialmente questo aumento, con un effetto di 0,6 miliardi.

Analizzando la distribuzione del debito tra i vari sottosettori, si osserva che quello delle Amministrazioni centrali ha subito un incremento di 25,6 miliardi. Al contrario, il debito delle Amministrazioni locali ha registrato una lieve riduzione, contenuta in circa 0,2 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato rispetto al mese precedente. La vita media residua del debito pubblico è rimasta stabile a 7,9 anni, mentre la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia ha subito una diminuzione, scendendo al 19,2% rispetto al 19,5% di luglio.

Per quanto riguarda la suddivisione della detenzione del debito a luglio, ultimo mese per il quale sono disponibili dati, la quota posseduta dai non residenti è leggermente diminuita, passando dal 33,4% a 33,3%. Invece, la percentuale detenuta dagli altri residenti, che comprende principalmente famiglie e imprese non finanziarie, è aumentata dal 14,1% al 14,3%. Questi dati riflettono dinamiche di mercato che influenzano la composizione dei soggetti detentori del debito pubblico.

Le entrate tributarie registrate nel bilancio dello Stato ad agosto si sono attestate a 56,1 miliardi di euro, segnando una diminuzione del 10,2% rispetto allo stesso mese del 2024, pari a 6,4 miliardi in meno. Tale flessione è dovuta anche a differenze temporali legate ad alcune scadenze di versamento. Nei primi otto mesi del 2025, invece, le entrate tributarie complessive hanno raggiunto 381,7 miliardi, con un incremento del 2,7% (+10 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, evidenziando una crescita nel complesso favorevole delle risorse fiscali raccolte dallo Stato.

Andamento del Debito Pubblico e delle Entrate Tributarie ad Agosto 2025

Nel mese di agosto 2025, il debito complessivo delle Amministrazioni pubbliche italiane ha registrato un aumento di 25,4 miliardi di euro rispetto a luglio, raggiungendo un valore pari a 3.082,2 miliardi. Questo incremento è principalmente attribuibile all’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro, che sono cresciute di 25,3 miliardi arrivando a 72,1 miliardi. Inoltre, hanno contribuito anche gli effetti combinati di scarti e premi legati all’emissione e al rimborso dei titoli, la rivalutazione degli strumenti finanziari indicizzati all’inflazione e le variazioni dei tassi di cambio, per un valore complessivo di 0,7 miliardi. Questi elementi sono stati solo parzialmente compensati da un avanzo di cassa di 0,6 miliardi.

Analizzando la distribuzione del debito tra i diversi sottosettori, emerge che quello delle Amministrazioni centrali è aumentato di 25,6 miliardi, mentre il debito delle Amministrazioni locali ha subito una lieve diminuzione, pari a circa 0,2 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece stabile, senza variazioni significative. La durata media residua del debito si è mantenuta invariata rispetto a luglio, attestandosi a 7,9 anni. È da segnalare una leggera riduzione della quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia, scesa al 19,2% dal 19,5% del mese precedente.

Per quanto riguarda la composizione della proprietà del debito pubblico, a luglio la quota detenuta dai soggetti non residenti ha mostrato una lieve flessione, passando dal 33,4% al 33,3%. Parallelamente, è cresciuta la quota detenuta dagli altri residenti, principalmente famiglie e imprese non finanziarie, che è salita dal 14,1% al 14,3%. Questi dati riflettono dinamiche di mercato e di investimento in costante evoluzione.

Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato ad agosto hanno raggiunto i 56,1 miliardi di euro, segnando una flessione del 10,2% rispetto allo stesso mese del 2024, con un calo di 6,4 miliardi. Questa diminuzione è influenzata anche da un effetto di disomogeneità temporale nelle scadenze di versamento. Nei primi otto mesi dell’anno, invece, le entrate tributarie hanno mostrato un incremento pari al 2,7%, corrispondente a 10 miliardi in più rispetto al periodo analogo del 2024, attestandosi a 381,7 miliardi. Questi elementi sottolineano una dinamica fiscale in fase di variazione, con tendenze differenziate nel breve e medio termine.

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