Bankitalia: evasione fiscale diminuita di un terzo dal 2011, ma frena crescita economica

Bankitalia: evasione fiscale diminuita di un terzo dal 2011, ma frena crescita economica

Bankitalia: evasione fiscale diminuita di un terzo dal 2011, ma frena crescita economica

Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha illustrato i progressi nella lotta all’economia irregolare, evidenziando una diminuzione dell’incidenza di due punti percentuali dal 2011 e una riduzione dell’evasione fiscale al 4% del Pil. L’adozione di strumenti digitali, come la fatturazione elettronica e la registrazione telematica, ha migliorato la trasparenza e l’efficienza fiscale. Panetta ha sottolineato l’importanza di contrastare il lavoro sommerso e la criminalità organizzata, che frenano la crescita economica e compromettono la libertà d’impresa e la dignità del lavoro. È necessaria una collaborazione istituzionale costante per proseguire sulle riforme e rafforzare la legalità economica.

Progresso e sfide nel contrasto all’economia irregolare in Italia: il ruolo della digitalizzazione e delle istituzioni

Dal 2011 si è registrata una significativa diminuzione dell’incidenza dell’economia non osservata sul PIL, calata di 2 punti percentuali, con una riduzione della quota di lavoratori irregolari, scesa attorno al 10%, e una diminuzione dell’evasione fiscale di quasi un terzo, attestandosi al 4%. Questi cambiamenti testimoniano la trasformazione economica del Paese e il miglioramento della capacità operativa della Pubblica Amministrazione, come evidenziato dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2025-2026 della Guardia di Finanza.

L’economia irregolare continua a rappresentare un fenomeno diffuso e profondamente radicato, che frena la crescita economica e mina i principi di giustizia sociale alla base della convivenza civile. Contrastare tale realtà significa non solo recuperare risorse per le casse pubbliche, ma anche rafforzare la fiducia nelle istituzioni, tutelare la dignità del lavoro e promuovere la libertà d’impresa. La lotta a queste pratiche è un investimento essenziale per garantire una crescita sostenibile e inclusiva.

Notevoli sono stati i progressi ottenuti attraverso la digitalizzazione delle procedure fiscali, che ha semplificato e reso più trasparenti gli adempimenti e i controlli. L’introduzione della fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati delle transazioni commerciali hanno permesso di acquisire informazioni in tempo reale e di aumentare la percezione della presenza dei controlli fiscali. Queste innovazioni hanno favorito un incremento significativo del gettito IVA. Inoltre, la digitalizzazione degli incentivi fiscali ha rafforzato la prevenzione di frodi, mentre progetti tecnologici basati sull’intelligenza artificiale potenziano l’analisi e la prevenzione di comportamenti non conformi.

Nell’ambito della vigilanza antiriciclaggio, la Banca d’Italia supervisiona oltre mille intermediari attraverso controlli a distanza e ispezioni sul campo. La collaborazione con l’Unità di informazione finanziaria, che opera con autonomia, è fondamentale per prevenire il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. Inoltre, una stretta collaborazione con la Guardia di Finanza consente di rafforzare l’efficacia delle attività di controllo nel contrasto alle attività illecite e nel supporto alla sicurezza economico-finanziaria del Paese.

I progressi e le sfide nella lotta all’economia irregolare in Italia

Negli ultimi anni, l’Italia ha registrato significativi miglioramenti nella riduzione dell’economia non osservata e dell’evasione fiscale. Dal 2011, l’incidenza di questo fenomeno sul Pil è diminuita di due punti percentuali, mentre la percentuale di lavoratori irregolari si è ridotta a circa il 10%. Questo risultato testimonia una trasformazione economica importante e una maggiore efficacia della Pubblica amministrazione, che ha potuto avvalersi di strumenti innovativi per migliorare la trasparenza e il controllo fiscale. Tra le principali innovazioni si annoverano la dichiarazione precompilata, la fatturazione elettronica e la digitalizzazione delle procedure di accertamento, le quali hanno contribuito ad incrementare sensibilmente il gettito fiscale e a semplificare l’adempimento degli obblighi tributari.

Nonostante questi progressi, l’economia sommersa rimane un fenomeno diffuso e radicato, che rappresenta un ostacolo alla crescita economica e mina i principi di equità fondamentali per la convivenza civile. Lavorare per contrastare tale realtà significa non solo recuperare risorse economiche, ma anche rafforzare la fiducia nelle istituzioni, tutelare la dignità dei lavoratori e garantire condizioni più giuste per le imprese. Inoltre, il lavoro nero alimenta situazioni di sfruttamento, in particolare nelle fasce più vulnerabili della popolazione. L’attività delle organizzazioni criminali, che si avvale di intimidazioni e violenze, limita la libertà imprenditoriale e danneggia la partecipazione civica oltre a compromettere lo sviluppo dei territori.

Il divario territoriale è evidente: quasi la metà dell’economia irregolare si colloca nel Nord Italia, mentre oltre un terzo si concentra nel Mezzogiorno, dove l’incidenza sul valore aggiunto è più alta rispetto al Centro-Nord. Queste aree mostrano ritardi nello sviluppo, livelli di occupazione inferiori e una dinamica imprenditoriale più debole, fenomeni strettamente legati alla presenza radicata della criminalità organizzata che riduce il prodotto pro capite stimato fino al 16% nel medio-lungo termine. È necessario quindi rafforzare la cooperazione istituzionale, accelerare le riforme e valorizzare l’innovazione tecnologica per sostenere il tessuto produttivo e creare un sistema più equo e trasparente.

Infine, la vigilanza sulle attività finanziarie rappresenta un tassello fondamentale nella lotta al riciclaggio e al finanziamento illecito del terrorismo. La Banca d’Italia, insieme alla Guardia di Finanza e all’Unità di informazione finanziaria, conduce costanti controlli e ispezioni, sfruttando sempre più strumenti digitali e tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale. Questa sinergia tra istituzioni si traduce in una sorveglianza più efficace, indispensabile per consolidare il sistema economico e garantire una crescita sostenibile e rispettosa delle regole.

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