Crescita dei trapianti di organi: necessaria maggiore sensibilizzazione in alcune regioni.

Crescita dei trapianti di organi: necessaria maggiore sensibilizzazione in alcune regioni.

I Trapianti d'Organo in Italia: Una Realtà di Eccellenza ROMA (ITALPRESS) – In Italia, i trapianti...

I Trapianti d’Organo in Italia: Una Realtà di Eccellenza

ROMA (ITALPRESS) – In Italia, i trapianti d’organo rappresentano una pietra miliare del Servizio sanitario nazionale, confermando l’impegno del Paese verso la salute e il benessere dei cittadini. Coordinati dal Centro nazionale trapianti, questi interventi sono resi possibili grazie alla generosità dei donatori e all’efficienza delle strutture sanitarie coinvolte. Ogni anno, migliaia di pazienti ricevono una seconda opportunità di vita grazie alla donazione di organi vitali come cuore, fegato, polmoni, reni e pancreas. Tra tutte le tipologie di trapianto, il trapianto di rene è il più comune in Italia, costituendo circa il 50% di tutte le procedure di trapianto eseguite.

Questo intervento è particolarmente vitale per i pazienti affetti da insufficienza renale cronica terminale, una condizione che obbliga i malati a ricorrere ai trattamenti di dialisi. Con il trapianto, la qualità della vita e le aspettative di vita possono migliorare notevolmente. Un’innovativa alternativa è rappresentata dal trapianto combinato di rene e pancreas, che non solo affronta la carenza renale ma permette anche di gestire il diabete, riducendo il rischio di complicanze ad esso associate.

La Testimonianza di Paolo Rigotti: Un Pioniere nei Trapianti

Un’importante voce del settore è quella di Paolo Rigotti, responsabile chirurgo del Centro trapianti dell’ospedale San Raffaele di Milano. In un’intervista con Marco Klinger per Medicina Top, Rigotti ha spiegato come la sua carriera abbia preso avvio negli Stati Uniti a Houston, dove ha appreso le tecniche per il trapianto renale. “In Italia, il trapianto di rene era già praticato, ma gli Stati Uniti avevano un vantaggio chiaro in termini di numeri e qualità”, ha affermato Rigotti. Dall’inizio delle sue attività nel 1988 a Padova, i risultati sono stati eccezionali: “Abbiamo impiegato 19 anni per raggiungere i mille trapianti, solo altri nove per arrivare a duemila e ulteriori sei per raggiungere i tremila.”

Rigotti illustra inoltre che, al momento del suo arrivo al San Raffaele, l’attività trapiantologica era ferma a causa della mancanza di un chirurgo specializzato. “Con il mio arrivo, siamo riusciti a rilanciare l’attività e a fornire una soluzione a pazienti in condizioni critiche. I pazienti con insufficienza renale cronica rappresentano i maggiori candidati per il trapianto di rene, una situazione risultante dall’incapacità dei reni di depurare l’organismo”, ha aggiunto.

Le malattie renali possono avere origini specifiche o essere legate a condizioni sistemiche come ipertensione o diabete. Per questo, il controllo di tali malattie è essenziale per prevenire l’insufficienza renale. Come sottolineato dal Ministero della Salute, l’approccio multidisciplinare è cruciale per gestire questi casi.

Innovazioni e Futuro dei Trapianti

Rigotti ha parlato anche delle innovazioni emergenti nel campo dei trapianti: “Stiamo attendendo il permesso legale per gli xenotrapianti, attualmente vietati in Italia, ma vediamo progressi significativi nell’ingegneria genetica”. L’uso di strumenti chirurgici avanzati, incluso il robot da chirurgia, ha dimostrato di apportare benefici significativi, rendendo il prelievo di rene da donatore vivente meno traumatico.

Il trapianto simultaneo di rene e pancreas viene effettuato principalmente nei pazienti diabetici di tipo 1 che presentano insufficienza renale. “È una delle opzioni principali, e non c’è competizione tra il trapianto dell’intero organo e quello di singole cellule; l’indicazione varia a seconda del paziente”, ha spiegato Rigotti, sottolineando l’importanza di personalizzare il trattamento.

Un altro tema cruciale è la sensibilizzazione riguardante la donazione di organi. “In Italia, c’è un’opposizione al prelievo del 30%. Sebbene ci siano miglioramenti, come in Sicilia, dobbiamo continuare a lavorare per uniformare la sensibilità regionale”. Questa assertività è sostenuta anche dalla Fondazione Italiana per il Trapianto, secondo cui l’educazione e l’informazione possono contribuire a una consapevolezza maggiore.

Infine, Rigotti ha fatto notare le qualità necessarie per i giovani chirurghi che desiderano intraprendere questa carriera: “Occorrono passione e dedizione, con un occhio attento alle nuove tecniche, come la colonscopia e l’uso del robot, senza dimenticare le tecniche tradizionali. La competenza immunologica è fondamentale nel settore dei trapianti”.

In sintesi, i trapianti in Italia continuano a rappresentare un fulcro dell’innovazione e della solidarietà, portando speranza a migliaia di pazienti ogni anno.

(ITALPRESS)

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