Dollaro in crisi: per la prima volta messa in discussione la sua centralità globale

Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, ha parlato a Milano della recente instabilità nei mercati finanziari causata dagli annunci sui dazi statunitensi del 2 aprile. Ha evidenziato le preoccupazioni per la sostenibilità dei conti pubblici americani, culminate in un declassamento del rating sovrano. Gli investitori hanno iniziato a ridurre l’esposizione al mercato statunitense e a proteggersi dal rischio di cambio sul dollaro, che ha perso valore. Panetta ha anche avvertito che eventuali aumenti doganali potrebbero compromettere la crescita economica nell’area euro e frammentare le filiere produttive globali, influenzando negativamente l’inflazione.
Analisi dell’Impatto delle Politiche Commerciali sul Mercato Statunitense e sull’Euro
Roma – Fabio Panetta, durante il Ricevimento al Quirinale per la Festa della Repubblica, ha espresso importanti considerazioni sullo stato attuale dell’economia globale. In particolare, a Milano, ha analizzato le conseguenze degli annunci sui dazi del 2 aprile, che hanno dato il via a negoziati complessi tra Stati Uniti e principali partner commerciali. Questi eventi hanno generato notevoli instabilità nei mercati finanziari e suscitato preoccupazioni in merito alla sostenibilità dei conti pubblici americani, culminando nel declassamento del rating sovrano.
Panetta ha sottolineato come gli investitori internazionali abbiano iniziato a moderare la loro esposizione al mercato statunitense, esplorando strategie di copertura contro il rischio di cambio sul dollaro. Questa azione, da un punto di vista economico, equivale a una riduzione parziale degli investimenti in attività denominate nella valuta americana. Di conseguenza, i rendimenti dei titoli pubblici a lungo termine sono aumentati e il dollaro ha mostrato segni di indebolimento, in un contesto che si discosta dalla tipica reazione a episodi precedenti di tensione finanziaria.
Anche dopo un’apparente stabilizzazione, il dollaro ha continuato a perdere valore, seguendo tendenze divergenti rispetto ai differenziali di interesse tra Stati Uniti e Europa. Secondo le stime di Panetta, oltre il 50% della svalutazione del dollaro registrata dall’inizio di marzo rispetto all’euro può essere attribuita a una crescente percezione di rischio associata alla valuta.
Un altro aspetto cruciale da considerare sono i dazi che gli Stati Uniti implementeranno in futuro. Le previsioni attuali indicano che il mantenimento delle misure attuali potrebbe ridurre la crescita nell’area euro di mezzo punto percentuale tra il 2025 e il 2027, con impatti limitati sull’inflazione. Dazi più elevati potrebbero generare effetti negativi significativi sulla crescita e sulle dinamiche inflazionistiche, esacerbando la pressione sui prezzi e frammentando le filiere produttive globali.
Impatto della Politica Commerciale Statunitense sui Mercati Finanziari Globali
Roma – Fabio Panetta ha commentato l’impatto delle recenti politiche commerciali statunitensi durante il Ricevimento al Quirinale in occasione della Festa della Repubblica (europa – 2023-06-27, Luigi Mistrulli). Il governatore della Banca d’Italia ha messo in evidenza come gli annunci del 2 aprile riguardo ai dazi abbiano dato vita a una fase complessa di negoziati con i principali partner commerciali. Questa situazione ha generato instabilità nei mercati dei capitali, accrescendo le preoccupazioni sulla sostenibilità dei conti pubblici americani, culminate nel declassamento del rating sovrano.
Panetta ha sottolineato che gli investitori internazionali stanno progressivamente diminuendo la loro esposizione ai mercati statunitensi. Molti hanno adottato misure di copertura contro il rischio di cambio del dollaro, un approccio che si traduce in una parziale dismissione delle attività denominate in valuta americana. Ciò ha condotto a un incremento dei rendimenti dei titoli pubblici statunitensi a lungo termine, mentre il dollaro ha mostrato segni di debolezza, seguendo un comportamento inusuale rispetto ai precedenti eventi di tensione finanziaria.
Anche se le turbolenze iniziali si sono attenuate, Panetta rileva che la valuta statunitense continua a svaluarsi, con un andamento che si discosta dal divario di interesse tra Stati Uniti ed Europa. Le sue stime indicano che oltre la metà della perdita di valore registrata dall’inizio di marzo nei confronti dell’euro è correlata a una crescente percezione del rischio associata al dollaro.
Infine, la situazione dei dazi statunitensi rappresenta un’importante fonte di incertezza. Le proiezioni attuali ipotizzano il mantenimento delle misure vigenti, che potrebbero ridurre la crescita nell’area euro. Se i dazi aumentassero ulteriormente e l’incertezza nelle politiche commerciali perdurasse, gli effetti sulla crescita economica e le dinamiche inflazionistiche sarebbero molto più gravi, influenzando negativamente il mercato europeo.
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