Fism: Rifiuto dell’educazione sessuale nelle scuole d’infanzia e identità di genere alternativa
Il dibattito sull’identità di genere nelle scuole dell’infanzia
La discussione sul Disegno di Legge 2278, che propone il riconoscimento dell’identità di genere nelle scuole, ha sollevato opinioni contrastanti. In particolare, Luca Iemmi, presidente della FISM (Federazione Italiana Scuole Materne), ha espresso il proprio dissenso sull’art. 1 del suddetto disegno. Secondo Iemmi, l’introduzione della possibilità di riconoscere un’identità di genere diversa da quella dichiarata nell’atto di nascita non è adatta a un ambito educativo così delicato come quello della scuola dell’infanzia. Il presidente sottolinea che, in questa fase di sviluppo, il bambino è impegnato nella costruzione della propria identità globale e che decisioni definitive su temi complessi potrebbero risultare prematuramente influenti.
Durante l’audizione presso la Camera dei Deputati, Iemmi ha voluto chiarire la posizione della FISM “per motivi di prudenza e cautela”. Quest’argomento ha sollevato un acceso dibattito, non solo tra professionisti dell’educazione, ma anche tra le famiglie e le istituzioni, poiché la federazione rappresenta circa 9.000 scuole frequentate da mezzo milione di bambini nella fascia d’età zero-sei anni.
