Fondatore di Byju’s farà appello contro ordine giudiziario per oltre 1 miliardo in bancarotta.
Byju Raveendran Contro il Tribunale di Bancarotta degli Stati Uniti
Byju Raveendran, il fondatore di Byju’s, una delle più importanti aziende di ed-tech in India, si trova al centro di una controversia legale dopo aver ricevuto un’ordinanza da un tribunale di bancarotta degli Stati Uniti che lo obbliga a pagare oltre 1,07 miliardi di dollari. Raveendran nega ogni addebito, accusa i creditori di aver fuorviato il tribunale e annuncia l’intenzione di presentare appello. La sua situazione segna un drammatico rovescio di fortuna per una figura di spicco nel panorama delle start-up indiane.
Richiesta di Pagamento da Parte del Tribunale
Il giudice del tribunale di bancarotta del Delaware ha emesso un giudizio in contumacia nei confronti di Raveendran, rilevando che il fondatore ha ripetutamente ignorato gli ordini del tribunale e fornito risposte “evasive e incomplete”. Questo riguarda circa 533 milioni di dollari che la filiale statunitense di Byju’s avrebbe trasferito nel 2022 senza mai recuperarli. Il giudice ha anche evidenziato problemi con una quota di limited partnership valutata in circa 540,6 milioni di dollari. Questo verdetto, datato 20 novembre, è il risultato di un’azione legale da parte dei creditori che cercano di recuperare fondi legati a un prestito di 1,2 miliardi di dollari concesso all’azienda nel 2021.
Le Azioni Legali dei Creditori
Nel mese di aprile, un gruppo di creditori statunitensi guidati dalla GLAS Trust ha fatto causa a Raveendran e alla sua moglie Divya Gokulnath, cofondatrice di Byju’s, riguardo i 533 milioni di dollari mancanti. All’epoca, la coppia ha negato qualsiasi illecito, accusando i creditori di tentare una presa di controllo ostile dell’azienda. Successivamente, hanno annunciato l’intenzione di presentare una causa da 2,5 miliardi di dollari contro GLAS Trust e altri, sebbene un tale deposito non sia stato ancora reso pubblico. Inoltre, Byju’s ha intentato una causa presso la Corte Suprema di New York per contestare l’accelerazione del prestito nel 2023.
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