Garlasco: De Rensis difende Stasi, “l’innocenza non implica colpevolezza di Sempio, è un circo mediatico”.

Il Caso Garlasco e le Parole dell’Avvocato De Rensis
Il caso del delitto di Garlasco continua a suscitare interesse e dibattito. Nella puntata di ieri del talk estivo "Filorosso" su Rai Tre, l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, ha espresso opinioni significative sulla nuova indagine, che potrebbe gettare nuova luce su un caso freddo di 18 anni fa. De Rensis ha dimostrato grande rispetto per le famiglie coinvolte, affermando: “Io rispetto la sentenza e ogni pensiero della famiglia di Chiara. Ho sempre detto che mamma, papà e fratello possono dire ciò che ritengono, e non mi permetterò mai di commentare.”
Ma la vera domanda rimane: chi ha ucciso Chiara Poggi? De Rensis ha ammesso: “Ho un’idea, ma un avvocato serio non deve esprimere il proprio pensiero. (Cinque fasce di tempo, scelte mirate alla scoperta di evidenze nuove)”. Pur non rivelando dettagli, ha accennato alla presenza di più persone sulla scena del crimine, sottolineando l’importanza di concentrarsi sui fatti: “Chiara era una ragazza meravigliosa e meritava di vivere una vita serena, così come Alberto”.
La Nuova Indagine e le Analisi del DNA
Uno dei punti salienti discussi da De Rensis riguarda le analisi condotte sulla spazzatura evidenziate durante l’incidente probatorio. L’avvocato ha dichiarato che, sebbene siano stati eseguiti solo il 3% degli esami necessari, l’emergere di tracce di DNA potrebbe rappresentare un passo avanti decisivo: “Dopo 18 anni abbiamo trovato del DNA. Questo ci deve dare fiducia nel prosieguo dell’indagine”.
Nel corso della trasmissione, ha chiarito che l’innocenza di Stasi non deve essere vista attraverso la lente della colpevolezza di altri, come Andrea Sempio. Ha avvertito dell’importanza di non fermarsi a speculazioni e congetture: "La democrazia richiede che tutte le ipotesi siano messe in discussione, e l’indagine deve procedere rispettando i principi fondamentali della giustizia".
Fonti ufficiali, tra cui il sito della Procura di Milano, confermano che vari esami continuano a essere analizzati e che le nuove tecniche scientifiche di analisi del DNA possono rivelarsi determinanti.
De Rensis ha anche criticato la precedente indagine, descrivendola come “piena di errori e lacune”. Ha fatto riferimento alle impronte trovate sul pigiama di Chiara e ha espresso rammarico per il fatto che nessuno abbia mai chiesto scusa per gli errori compiuti nel corso delle indagini iniziali.
Media e Percezione Pubblica
La figura di De Rensis è diventata sempre più mediatica, sollevando varie polemiche. Riferendosi a questo, ha esclamato: “Criticandomi per la mia presenza in TV, vi invito a guardare il lavoro che faccio. La mia esposizione pubblica è stata necessaria per difendere Alberto e chiarire la verità”.
Le rappresentazioni sensazionalistiche del caso da parte dei media, tra cui ricostruzioni dell’omicidio e voci infondate, hanno contribuito a formare un’opinione pubblica distorta sulla colpevolezza di Stasi. “Quello che si è visto in TV non rispecchia la realtà dei fatti”, ha aggiunto De Rensis, evidenziando alcuni dei commenti fatti durante trasmissioni e talk show.
Infine, sull’argomento della gogna mediatica, ha affermato: “Il circo mediatico ha distrutto Alberto. Ricordo l’immagine in mondovisione quando fu arrestato. Le strida degli astanti lo hanno marchiato come assassino”.
Ospiti come Fabrizio Corona e Elisabetta Gregoraci hanno condiviso le loro opinioni sulla questione, sottolineando l’importanza di garantire un giusto processo e di evitare preconcetti basati sulle informazioni divulgate dai media.
Per ulteriori sviluppi sul caso, è possibile consultare questo video su Rai Tre dove De Rensis discute in dettaglio l’intero caso.
In conclusione, il delitto di Garlasco rimane un tema caldo, ricco di domande senza risposta e prospettive investigative in evoluzione. La continua attenzione mediatica e l’analisi di nuove evidenze potrebbero cambiare il corso di una vicenda che ha segnato profondamente la storia della giustizia italiana.
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