Genova, figlio lanciato dalla finestra: madre autorizza espianto organi

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Non ce l’ha fatta il piccolo di 7 anni lanciato dalla finestra dai genitori nel tentativo di salvarlo dall’incendio della loro abitazione, a Casella, in provincia di Genova.  Il bimbo, che era in condizioni gravissime, è spirato all’ospedale.

La madre del bambino, di cui è stata dichiarata la morte cerebrale alle 22 di ieri sera, ha concesso l’autorizzazione all’espianto degli organi del figlio. La donna ha concesso il benestare dal letto dell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, nonostante lo stato di choc. Il marito è in coma all’ ospedale Galliera, sempre vicino Genova. Sarà comunque necessario attendere l’esito delle sei ore di monitoraggio per eventualmente avviare la procedura per l’espianto e la donazione degli organi.

Un volo di 5 metri, poi il padre e la madre si sono gettati nel vuoto per sfuggire alle fiamme. Il bambino nella caduta, nonostante il primo urto su una coperta tesa dai soccorritori, è caduto al suolo riportando ferite gravissime. In serata i medici hanno dichiarato per lui la morte cerebrale. Se non darà segni vitali nelle prossime sei ore sarà possibile l’espianto degli organi, anche se sarà difficile ottenere l’autorizzazione dei genitori. Il padre, infatti, è in gravissime condizioni, in coma con ustioni alla schiena e fratture multiple agli arti. Non altrettanto gravi le condizioni delle doIl padre del bambino, Alessio Fraietta, 49 anni, è ancora ricoverato in condizioni molto gravi nella sala di rianimazione dell’ospedale genovese Galliera: l’uomo è sedato in stato di coma farmacologico a causa dei problemi cardiovascolari legati alle ferite e alla ustioni sul 20% del corpo.

Tutto è successo l’altra notte alle 3 a Casella, vicino Genova. Prigioniera delle fiamme divampate nella notte nella propria casa al secondo piano, una coppia con un figlio di sette anni, è stata costretta a lanciare il bimbo dalla finestra e poi a gettarsi a sua volta nel vuoto per cercare di salvarsi.Il bambino nella caduta ha riportato ferite gravissime e ieri sera ne è stata dichiarata la morte cerebrale all’ospedale Gaslini.

La mamma aveva chiesto aiuto ai vigili del fuoco con una telefonata: “Correte, qui brucia tutto”. Quando i pompieri sono giunti sul posto hanno trovato i tre corpi a terra, di cui due in condizioni gravissime. Pochi istanti dopo il tetto dell’edificio, alto due piani e con un bar al pianterreno, è crollato rischiando di travolgere i vigili del fuoco e gli abitanti di Casella accorsi in soccorso.

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