Golden Power di UniCredit: il Tar critica interpretazioni fuorvianti e lo dichiara illegittimo.

Golden Power di UniCredit: il Tar critica interpretazioni fuorvianti e lo dichiara illegittimo.

Golden Power di UniCredit: il Tar critica interpretazioni fuorvianti e lo dichiara illegittimo.

UniCredit ha rilasciato una nota per chiarire l’interpretazione della sentenza del TAR, sottolineando la legittimità del proprio ricorso. La Corte ha annullato due prescrizioni legate all’uso del Golden Power e ha chiarito una terza riguardante Anima, modificando i riferimenti a obblighi di mantenimento dei titoli. Inoltre, il TAR ha stabilito che la questione delle attività di UniCredit in Russia è sotto la giurisdizione della BCE. UniCredit ha scelto di non commentare le dichiarazioni di BPM, sottolineando che la responsabilità finale riguardo all’offerta spetta agli azionisti, che meritano chiarezza e correttezza nel processo.

UniCredit chiarisce la sua posizione in seguito alla sentenza del TAR

MILANO (ITALPRESS) – UniCredit avverte della necessità di chiarire alcuni aspetti dopo le interpretazioni distorte emerse in relazione alla sentenza del TAR. Il gruppo bancario sottolinea l’importanza di presentare i fatti come esposti nella sentenza, evidenziando che la decisione rappresenta una conferma della illegittimità nell’applicazione del Golden Power. La Corte ha annullato il decreto del 18 aprile, richiedendo la redazione di un nuovo provvedimento.

UniCredit ha accolto positivamente la sentenza, la quale dimostra la validità delle sue osservazioni riguardo alle ambiguità legate al Golden Power. Il TAR ha impiegato quasi cento pagine per chiarire questi aspetti, mettendo in risalto la fondatezza del ricorso della banca. Tra le quattro prescrizioni emesse, due sono state annullate: quella relativa al rapporto tra impieghi e depositi e quella sul mantenimento illimitato del livello di project financing.

Riguardo a una terza prescrizione, in relazione ad Anima, il TAR ha formalizzato una modifica implicita grazie all’interpretazione proposta dal MEF. Non esiste più un obbligo stringente, ma viene indicato un approccio programmatico per quanto riguarda i titoli italiani in Anima, sempre nel rispetto degli obblighi fiduciari verso i clienti. Per quanto concerne la questione delle attività di UniCredit in Russia, il TAR ha affermato che non ha giurisdizione, lasciando la competenza alla BCE, con cui UniCredit è già in contatto.

In merito alle dichiarazioni di BPM riguardo all’offerta di UniCredit, la banca ribadisce che la decisione finale sull’attrattività dell’offerta spetta sempre agli azionisti. Riconosce il contesto di incertezza in cui si trovano gli azionisti BPM, esposti a pratiche di comunicazione aggressive e di dubbia veridicità, che potrebbero aver ostacolato la possibilità di prendere decisioni informate. UniCredit valuterà tempestivamente le iniziative necessarie per affrontare questa situazione.

UniCredit chiarisce la situazione dopo la sentenza del TAR

MILANO (ITALPRESS) – UniCredit ha ritenuto necessario fornire chiarimenti in merito alle recenti dichiarazioni relative alla sentenza del TAR, alcune delle quali potrebbero risultare fuorvianti. In una nota, il gruppo bancario ha espresso la propria soddisfazione per la decisione del TAR che ha accolto il suo ricorso, considerandola una dimostrazione della illegittimità nell’uso del Golden Power, tanto da richiedere un nuovo decreto in sostituzione di quello annullato dalla Corte il 18 aprile scorso.

La sentenza del TAR evidenzia le valutazioni di UniCredit riguardo le ambiguità legate alle prescrizioni del Golden Power, tanto da richiedere un ampio chiarimento, articolato in quasi 100 pagine. In particolare, il TAR ha sottolineato la validità del ricorso di UniCredit, annullando due delle quattro prescrizioni iniziali, relative a un rapporto tra impieghi e depositi e al mantenimento prolungato del livello di project financing.

Riguardo a una terza prescrizione, relativa ad Anima, il TAR ha accolto una nuova interpretazione propostagli dal MEF, confermando che non esiste più un obbligo formale, bensì un’indicazione programmatica sul mantenimento dei titoli italiani in Anima, in linea con i doveri fiduciari verso i clienti. Sul tema della cessione degli asset di UniCredit in Russia, il TAR ha specificato di non avere piena giurisdizione, rimettendo la questione alla BCE, alla quale UniCredit sta già adempiendo.

Infine, UniCredit ha deciso di non commentare le dichiarazioni di BPM in merito all’offerta, né tanto meno le azioni intraprese da quest’ultima per ostacolare la proposta. Il gruppo ha messo in evidenza che la decisione finale sull’attrattività di qualsiasi offerta spetta sempre agli azionisti. In questo contesto, gli azionisti di BPM potrebbero aver subito conseguenze negative a causa di comunicazioni aggressive e fuorvianti, che hanno ostacolato un’opzione potenzialmente vantaggiosa, già evidenziata da UniCredit al momento del lancio dell’offerta. UniCredit ora valuterà i passaggi successivi da intraprendere.

-Foto IPA Agency- (ITALPRESS).

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