Il Castello di Odessa in Ucraina costruito da artigiani pugliesi

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Il Castello di Odessa, di proprietà dell’ex deputato ucraino Serhiy Kivalov, è stato progettato e realizzato da maestranze salentine. Situato in uno dei quartieri più frequentati della città, l’edificio ospitava l’Accademia giuridica di Odessa ed era conosciuto anche come “il Castello di Harry Potter” per la sua somiglianza con l’edificio della serie cinematografica. La costruzione è stata completata in tre anni, dal 2011 al 2013, dai progettisti della PIMAR, un’azienda salentina con sede a Melpignano.

La PIMAR ha sviluppato un know-how nell’utilizzo della pietra leccese, estratta dalle cave di Cursi e Melpignano, in provincia di Lecce. Dopo la fase progettuale in Italia, la pietra è stata trasportata in Ucraina via mare per la costruzione del castello. Le maestranze italiane ed ucraine hanno lavorato insieme per realizzare uno degli edifici distintivi di Odessa, situato sul Mar Nero e amato dai residenti locali.

Il bombardamento che ha colpito il Castello di Odessa ha causato la morte di 4 persone e il ferimento di altre 32. Le immagini delle fiamme che divoravano l’Accademia hanno suscitato grande dolore tra gli operai e i progettisti che hanno partecipato alla sua realizzazione. La proprietaria della PIMAR, Giorgia Marrocco, ha espresso la sua tristezza per la distruzione dell’opera, che rappresentava uno dei simboli più importanti dell’azienda.

Marrocco ha anche sottolineato l’importanza di porre fine alla guerra in Ucraina per evitare ulteriori vittime e ha espresso la speranza che il Castello possa essere ricostruito e tornare ad essere un simbolo della città. Le autorità regionali e locali hanno espresso solidarietà alle vittime del bombardamento e si sono impegnate a sostenere la ricostruzione dell’edificio.

Le notizie del disastro hanno provocato una vasta eco nel Salento, con molti che si sono mobilitati per offrire aiuto alle persone colpite. La comunità salentina ha dimostrato grande solidarietà nei confronti degli abitanti di Odessa e ha espresso la volontà di contribuire alla ricostruzione del Castello e alla ripresa della vita nella città colpita dalla guerra.

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