Inizio del 2025 con aumento dei prezzi dell’energia e minaccia di dazi: la situazione di Confindustria

Inizio del 2025 con aumento dei prezzi dell’energia e minaccia di dazi: la situazione di Confindustria

Il 2025 si apre con prezzi dell'energia in aumento, timori di dazi che inciderebbero sull'export e...

Il 2025 si apre con prezzi dell’energia in aumento, timori di dazi che inciderebbero sull’export e crescita modesta del PIL in Italia nel 4° trimestre 2024. Nonostante il calo dei tassi e l’attuazione del Pnnr, l’industria rimane in affanno con la produzione che fatica a crescere. La fiducia delle imprese turistiche sale mentre la domanda interna ed estera cala. Gli investimenti restano negativi, le vendite al dettaglio diminuiscono e la crescita occupazionale rallenta. L’export italiano debole nel 4° trimestre, con prospettive incerte a causa dei possibili dazi USA e della situazione del commercio mondiale.

Scenario economico italiano nel 2025

Il 2025 si apre con una situazione economica caratterizzata da un aumento dei prezzi dell’energia, che stanno influenzando l’inflazione e i costi delle imprese. Questo sta generando preoccupazioni legate alla possibilità di dazi che potrebbero impattare sull’export, già in una fase di debolezza. Tuttavia, si prevede che continuerà il trend al ribasso dei tassi di interesse, che contribuisce a alleggerire le condizioni finanziarie, e si procederà con l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Nel quarto trimestre del 2024, la dinamica del PIL in Italia è stata piuttosto fiacca, con una crescita modesta nel settore dei servizi e un’industria ancora in difficoltà. L’indice RTT del Centro Studi di Confindustria segnala un lieve miglioramento del fatturato dei servizi a novembre e una crescita consolidata nel quarto trimestre. A dicembre, il PMI è salito oltre la soglia di espansione (50,7 rispetto a 49,2), mentre la fiducia delle imprese del settore ha registrato un lieve aumento.

Nel complesso, la produzione industriale a novembre è aumentata leggermente (+0,3%), seguendo un rialzo marginale già evidenziato in ottobre. Tuttavia, la variazione acquisita nel quarto trimestre rimane ancora bassa (+0,1%), dopo sei trimestri consecutivi in calo. Anche l’indice HCOB PMI ha registrato un modesto recupero a dicembre, pur mantenendosi su valori recessivi (46,2 rispetto a 44,5).

In controtendenza, l’industria segnala un calo nel fatturato nel quarto trimestre, con una lieve risalita della fiducia delle imprese a dicembre. La domanda interna ed estera sembra essere in contrazione, evidenziata anche dal calo degli ordini di beni. Le condizioni di investimento sono peggiorate nel quarto trimestre, secondo un’indagine della Banca d’Italia. La situazione delle vendite al dettaglio continua a essere negativa, con una contrazione sia nei beni alimentari che in quelli non alimentari. Anche la fiducia delle famiglie conferma un calo dei consumi, nonostante un parziale rientro del tasso di risparmio nel terzo trimestre.

Scenario economico italiano nel 2025

Il 2025 si è aperto con un aumento dei prezzi dell’energia, che ha avuto un impatto sull’inflazione e sui costi delle imprese. Questo ha generato timori riguardo ai dazi che potrebbero incidere sull’export italiano, già in una situazione di debolezza. Tuttavia, è previsto che si mantenga il trend di calo dei tassi di interesse, il che potrebbe alleviare le condizioni finanziarie delle imprese. Inoltre, si prevede un’accelerazione nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnnr) per stimolare la ripresa economica.

Nel 4° trimestre del 2024, l’economia italiana ha mostrato una crescita fiacca, con una modesta espansione dei servizi e un settore industriale ancora in difficoltà. L’indice RTT del Centro Studi di Confindustria segnala un leggero miglioramento del fatturato dei servizi a novembre e una crescita acquisita nel 4° trimestre. Anche il PMI a dicembre è salito in zona espansiva, con un aumento della fiducia delle imprese del settore. Tuttavia, la produzione industriale ha registrato un modesto incremento a novembre, confermando un recupero lieve rispetto ai mesi precedenti.

Nel complesso, il quadro per gli investimenti resta negativo a fine 2024, con una contrazione delle vendite al dettaglio e una moderata crescita degli occupati. L’export italiano di beni ha mostrato una dinamica negativa nel 4° trimestre, con una contrazione sia nei mercati UE che extra-UE. Le prospettive rimangono deboli, anche a causa dei rischi legati ai dazi previsti dagli Stati Uniti.

In conclusione, l’economia italiana si trova di fronte a sfide importanti nel 2025, ma è fondamentale adottare misure efficaci per stimolare la crescita e rilanciare il settore manifatturiero e dei servizi.

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