Ipotermia: cause, sintomi e trattamenti per esposizione prolungata al freddo
Che cos’è l’ipotermia?
Immagine che mostra le fasi del congelamento (frostbite)
L’ipotermia si manifesta quando la temperatura corporea centrale scende al di sotto dei 35°C (95°F). Questa condizione si verifica quando il sistema di regolazione termica del corpo non riesce più a contrastare il freddo ambientale.
La temperatura corporea normale varia tra 36,5°C e 37,5°C (97,5°F – 99,5°F).
La temperatura centrale del corpo riguarda quella degli organi interni come cuore, fegato, cervello e sangue. Solitamente, si misura con un termometro rettale; in ambiente ospedaliero si può utilizzare un sondino rettale, vescicale o esofageo per un monitoraggio continuo.
Il corpo mantiene un equilibrio tra la produzione di calore e la perdita dello stesso verso l’ambiente. Il calore può perdersi in vari modi, ma la conduttività termica è la principale causa di ipotermia accidentale, quando il calore viene disperso direttamente nell’aria o nell’acqua.
Cause e fattori di rischio dell’ipotermia
Il corpo umano regola la temperatura centrale soprattutto tramite due meccanismi:
- Produzione di calore attraverso tremori e aumento di adrenalina (epinefrina) o tiroxina, che innalzano il metabolismo.
- Conservazione del calore mediante la vasocostrizione, cioè la riduzione del flusso sanguigno alla pelle per limitare la dispersione di calore e mantenere caldi gli organi interni.
Le situazioni più comuni di rischio per l’ipotermia sono l’esposizione prolungata a temperature basse o l’immersione parziale o totale in acqua fredda.
- Non indossare abiti adeguati alle condizioni climatiche durante esposizioni prolungate
- Cadere in acqua gelida, ad esempio uscire da una barca o rompere il ghiaccio in un lago o uno stagno
Tra i fattori di rischio rilevanti si annoverano:
- Anziani, a causa della ridotta capacità di generare calore, malattie croniche e uso di farmaci
- Bambini piccoli e neonati, che non hanno una sufficiente riserva termica
- Persone con disturbi mentali
- Consumatori di alcol o droghe
- Soggetti socialmente isolati
- Assunzione di farmaci come beta-bloccanti e antidepressivi
Alcune malattie o condizioni mediche possono compromettere la capacità del corpo di gestire la temperatura, ad esempio nei pazienti con problemi vascolari periferici o disturbi metabolici.
Segnali e sintomi dell’ipotermia
L’ipotermia si manifesta con sintomi che variano dal lieve al grave in base alla temperatura corporea centrale:
Ipotermia lieve (32°C – 35°C)
- Tremori
- Affaticamento
- Aumento della frequenza respiratoria e cardiaca
- Confusione lieve e difficoltà di giudizio
- Disturbi del linguaggio e coordinazione
- Diuresi fredda dovuta alla vasocostrizione centrale
Ipotermia moderata (28°C – 32°C)
- Diminuzione della funzionalità di cuore, reni e cervello
- Rallentamento del battito cardiaco e possibili aritmie, come fibrillazione atriale
- Rallentamento della respirazione
- Diminuzione della funzione cerebrale
- Paradosso dell’undressing: il soggetto si spoglia nonostante il freddo
- Arresto dei tremori
Ipotermia grave (sotto 28°C)
- Coma
- Pupille dilatate e perdita dei riflessi
- Ipotesione e bradicardia
- Aritmie potenzialmente letali come fibrillazione ventricolare o asistolia
Le estremità (dita, orecchie, naso, piedi), essendo lontane dal centro del corpo, sono più vulnerabili all’ipotermia e al congelamento, soprattutto in pazienti con problemi circolatori.
