“Lo straniero”: Ozon rielabora Camus, un’opera intensa in concorso a Venezia 82.
Meursault: Un Viaggio nell’Indifferenza e nella Colpa
L’atteggiamento apatico di Meursault durante il funerale di sua madre rappresenta il punto di partenza per un percorso esistenziale complesso. Sebbene si senta parte di una Algeri francese, la mancanza di legami reali lo conduce a una profonda crisi di identità. In questo contesto, l’amore per la collega Marie e l’amicizia tempestosa con Raimond, un vicino di casa dal carattere discutibile, diventano le uniche ancore di salvezza per Meursault. Questo legame lo trascina, però, in una serie di eventi drammatici che culmineranno in una feroce faida con alcuni giovani algerini.
François Ozon riesce a tracciare un ritratto di Meursault come un corpo in cerca di penitenza, imprigionato tra l’indifferenza morale e la realtà cruda delle sue azioni. La sua consapevolezza del dolore, sebbene spesso inconscia, emerge in modo potente, esprimendo una lotta interiore profonda e risonante. Le interazioni con la legge lo catapultano davanti a uno specchio di coscienza; in tribunale, la sua condanna va oltre i meri fatti, affondando nelle sue assenze emotive.
