Nuove linee guida per il contrasto del diabete tipo 2 e la prevenzione degli eventi cardiovascolari, con un rischio aumentato 2-4 volte.

Nuove linee guida per il contrasto del diabete tipo 2 e la prevenzione degli eventi cardiovascolari, con un rischio aumentato 2-4 volte.

Nuove linee guida per il contrasto del diabete tipo 2 e la prevenzione degli eventi cardiovascolari, con un rischio aumentato 2-4 volte.

Le nuove linee guida dell’Esc per i diabetici di tipo 2 pongono l’accento sul contrasto alle malattie cardiovascolari, considerando il rischio doppio rispetto alla popolazione non diabetica. Il diabete in Europa coinvolge 60 milioni di persone con un rischio aumentato di malattie cardiovascolari. Le terapie con inibitori Sglt2 e agonisti Glp-1 sono raccomandate per ridurre il rischio di infarto, ictus e altre patologie cardiovascolari. Le continue ricerche nel campo confermano l’importanza di questi trattamenti. È essenziale adottare un approccio multidisciplinare nella gestione del diabete per prevenire complicanze.

Nuove linee guida per i diabetici di tipo 2 e il contrasto delle malattie cardiovascolari

Le nuove direttive della Società Europea di cardiologia (Esc) pongono maggiore attenzione al contrasto delle malattie cardiovascolari nei pazienti diabetici di tipo 2. Secondo Raffaella Buzzetti, presidente della Società italiana di diabetologia (Sid), i diabetici di tipo 2 presentano un rischio più alto di sviluppare problemi cardiovascolari rispetto alla popolazione non diabetica.

Un focus particolare è stato dedicato alla dieta, con domande come se la frutta possa essere consumata dopo i pasti e se sia pericolosa per i diabetici. Gli esperti forniscono consigli utili a riguardo.

Oggi in Europa circa 60 milioni di persone convivono con il diabete, con un rischio fino a 4 volte maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto alla popolazione generale. Le nuove linee guida suggeriscono l’uso di farmaci specifici per ridurre il rischio di infarto, ictus, insufficienza cardiaca e malattie delle arterie periferiche nei pazienti diabetici, indipendentemente dai livelli di glucosio nel sangue e dal trattamento antidiabetico in corso.

Queste nuove direttive confermano l’importanza degli inibitori e degli agonisti del Glp-1 nel contrasto delle malattie cardiovascolari, contribuendo a migliorare diversi parametri cruciali per la salute cardiaca. L’incessante ricerca nel campo delle malattie cardiache continua a portare progressi significativi.

Infine, i professionisti sottolineano l’importanza di un approccio multidisciplinare nella gestione del diabete, considerando le comorbidità esistenti e quelle da prevenire. Centinaia di nuovi studi ogni mese contribuiscono a ridefinire la comprensione del legame tra diabete e malattie cardiache e renali, guidando verso una migliore cura e prevenzione.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Gennaio 2025, 12:38

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nuove linee guida per i diabetici di tipo 2 e le malattie cardiovascolari

Nuove linee guida per i diabetici di tipo 2 rispetto al contrasto delle malattie cardiovascolari. E’ questa la novità maggiore delle nuove direttive formulate dalla Società Europea di cardiologia (Esc) e che Raffaella Buzzetti, presidente della Società italiana di diabetologia (Sid), ha così commentato: “Le nuove direttive sono state elaborate considerando che chi soffre di diabete tipo 2 presenta una probabilità più che doppia di sviluppare problemi cardiovascolari rispetto alla popolazione non diabetica”. 

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Il diabete in Europa e le nuove direttive

Circa 60 milioni di cittadini europei convivono oggi con il diabete, rischiando fino a 4 volte in più rischio di malattie cardiovascolari rispetto al resto della popolazione. Il presidente eletto della Società italiana di diabetologia, Riccardo Bonadonna, afferma, rispetto alla condizione di diabete: “Secondo le linee guida tutti i pazienti con questa duplice condizione dovrebbero essere trattati con farmaci inibitori Sglt2 e/o agonisti Glp-1 per diminuire il rischio di infarto e ictus, ma anche insufficienza cardiaca e malattie delle arterie periferiche, a prescindere dai livelli di glucosio e dal trattamento antidiabetico in corso”. 

Nuove linee guida che quindi confermano il ruolo indispensabile degli inibitori, testimoniando l’incessante progressiva ricerca nel campo delle malattie cardiovascolari. Inoltre, gli agonisti del Glp-1 parallelamente contribuiscono a “ottimizzare diversi parametri cruciali per la salute cardiaca, come i livelli di zucchero nel sangue, i valori pressori e il quadro dei grassi circolanti”. 

Diabete, malattia del secolo

Massimo Federici, co-presidente del team incaricato di formulare le nuove linee guida conclude: “Ogni mese centinaia di nuovi studi ridefiniscono la nostra comprensione del rapporto tra diabete e malattie cardiache e renali. La persona con diabete va valutata da più angolazioni e con un approccio multidisciplinare che tenga conto delle comorbidità esistenti e quelle da prevenire”. 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Gennaio 2025, 12:38

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