Oggi è la giornata mondiale senza tabacco: aumentano i minori fumatori

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Oggi 31 Maggio si celebra la Giornata mondiale senza tabacco, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, fin dal 1987, per sensibilizzare sul vizio dannoso del tabagismo, le morti evitabili e le malattia che il fumo provoca.  Il tema scelto per il 2017 è:”Tabacco – una minaccia per lo sviluppo”.

I dati dell’Oms

Per l’OMS il fumo di tabacco rappresenta una delle più rilevanti cause di morte a livello globale. L’OMS mette in evidenza tutti quei rischi per la salute pubblica connessi con l’uso del tabacco, sostenendo al tempo stesso delle politiche globali per ridurne il consumo.

 

Il fumare almeno una sigaretta al giorno, che ha riguardato il 24% della popolazione studentesca maschile ed il 22% di quella femminile aumenta con l’età, raggiungendo il 37% tra i 19enni e il 36% tra le 19enni.

 

 

Il primato dell’Italia per i baby fumatori

L’Italia è prima in classifica nei Paesi occidentali per quanto riguarda i baby fumatori. Questo, nonostante la proibizione alla vendita di sigarette agli under 18. Un divieto, peraltro, all’acqua di rose, dal momento che oggi sono molti i distributori automatici di sigarette presenti all’aperto e a disposizione di tutti.

Due persone su dieci over 14 fuma. È inoltre esposto al fumo passivo almeno una persona su quattro tra i non fumatori, che si ritrova suo malgrado ad aspirare sostanze di cui farebbe volentieri a meno. Con risultati che parlano da sé.

Il pericolo per i bambini

Secondo gli ultimi dati dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, oggi un bambino su due nella fascia d’età 0-5 anni ha almeno un genitore che fuma ed è esposto a un rischio di malattie delle basse vie respiratorie maggiore rispetto a chi ha una famiglia di non fumatori.

Per dimostrare il grado si tossicità della sigaretta per i non fumatori che si ritrovano nei dintorni di chi fuma, già da qualche anno i ricercatori del Tobacco control unit dell’Istituto nazionale dei tumori effettua una serie di rilevazioni nei luoghi d’abitudine più frequentati.

Hanno scoperto così che i livelli di sostanze nocive presenti nell’aria in seguito all’accensione di sigarette sono pericolosamente elevati in spiaggia, nei canyon street, cioè nelle zone pedonali in città e, rilevazione di quest’anno, nelle stazioni ferroviarie.

Le iniziative

 

Gli sforzi dei ricercatori sono concentrati su strategie, che hanno il compito di aiutare a rafforzare la volontà di smettere. Come Ector, un orsetto di peluche: contiene al suo interno un sensore che rileva i residui della combustione della sigaretta presenti nell’aria nella stanza dov’è il bimbo e li segnala emettendo colpi di tosse. Ector dà il nome anche alla campagna di informazione Ector the protector bear che partirà a breve.

Sono in fase sperimentale anche gli occhiali speciali per la realtà virtuale. Servono a rafforzare la volontà di smettere soprattutto nei primi mesi dalla cessazione del fumo, che sono quelli maggiormente a rischio di ricaduta. “Attraverso immagini che scorrono davanti agli occhi, la persona viene esposta a tutte quelle situazioni a rischio che aumentano la voglia di fumare e impara come gestirle”.

 

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