Oncologia in testa: Autorizzati 611 trial clinici nel 2023 per farmaci

Oncologia in testa: Autorizzati 611 trial clinici nel 2023 per farmaci

Oncologia in testa: Autorizzati 611 trial clinici nel 2023 per farmaci

Il 21° Rapporto nazionale sulle sperimentazioni cliniche dei medicinali mostra un quadro in chiaroscuro dopo l’applicazione del Regolamento europeo 536/2014. L’Italia ha mantenuto una buona tenuta nel settore, con 611 trial clinici autorizzati nel 2023. L’oncologia rimane la disciplina più studiata, seguita dalle malattie del sistema nervoso e immunitario. L’anno 2023 ha visto una leggera ripresa delle sperimentazioni nazionali, ma resta predominante la quota di studi promossi da aziende farmaceutiche. È fondamentale favorire una maggiore diversificazione degli obiettivi di ricerca clinica e migliorare l’attrattività del contesto regolatorio per un settore in continua evoluzione.

Il quadro delle sperimentazioni cliniche in Italia alla luce del 21° Rapporto AIFA

Il 21° Rapporto nazionale sulle sperimentazioni cliniche dei medicinali pubblicato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) offre una panoramica dettagliata delle attività svolte nel 2023. Nonostante le nuove regole europee e il contraccolpo delle modalità organizzative più complesse, il settore ha dimostrato una certa resilienza, con l’Italia che ha autorizzato 611 trial clinici nel corso dell’anno.

L’oncologia continua a occupare una posizione di rilievo, rappresentando il numero maggiore di sperimentazioni autorizzate nel 2023. Tuttavia, si osserva una tendenza positiva anche in altri ambiti terapeutici, quali le malattie del sistema nervoso, immunitario, cardiovascolare, e ematico. È evidente la necessità di incentivare la diversificazione degli obiettivi di ricerca clinica, promuovendo un equilibrio tra sperimentazioni profit e no profit.

La diminuzione degli studi sulle malattie virali e il calo delle sperimentazioni sulle malattie rare evidenziano la complessità del panorama delle sperimentazioni cliniche in Italia. Tuttavia, l’attuazione di policy volte a favorire la collaborazione tra centri di ricerca e contesto industriale potrebbe contribuire a migliorare l’attrattività e le performance del settore, rimanendo cruciali il supporto al settore no profit e il potenziamento dei Comitati etici.

In conclusione, il Rapporto sottolinea l’importanza di investire in innovazione e collaborazione per garantire una crescita sostenibile delle sperimentazioni cliniche in Italia e nell’ambito europeo, attraverso la creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo di programmi di ricerca e sperimentazione clinica.

Resoconto del 21° Rapporto sulle sperimentazioni cliniche in Italia

Il 2023 è stato un anno di sfide per le sperimentazioni cliniche in Italia, nonostante il timore di un crollo dovuto alle nuove regole europee. Tuttavia, il numero di trial clinici autorizzati è rimasto stabile, con 611 studi approvati. Anche se si è registrato un arretramento a livello europeo, il nostro paese ha dimostrato una resilienza nel settore.

Il Presidente dell’AIFA, Robert Nisticò, ha sottolineato l’importanza di sostenere sia le sperimentazioni profit che quelle no profit. Nel 2023, sono state attivate iniziative per supportare il settore no profit e renderlo più competitivo a livello europeo. Inoltre, sono state emanate linee guida dedicate alla ricerca e alle sperimentazioni cliniche.

Nel 2023, sono stati autorizzati 611 trial clinici in Italia, con una leggera ripresa delle sperimentazioni nazionali. Il settore dell’oncologia continua a essere il più rappresentato, seguito dagli studi sul sistema nervoso e immunitario. Le malattie rare rappresentano il 30,6% del totale, ma si nota una crescita delle sperimentazioni no profit internazionali.

Nel complesso, il quadro delle sperimentazioni cliniche in Italia riflette una tendenza alla stabilità, con una prevalenza di studi promossi da aziende farmaceutiche. Tuttavia, si intravede una possibile ripresa del contributo del settore no profit, importante per diversificare gli obiettivi di ricerca clinica. Il 2023 ha anche visto l’avvio di programmi di uso compassionevole, indicativo del costante impegno nel campo della ricerca farmaceutica.

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