Pancreatite: quando diventa una condizione potenzialmente letale per la vita

La pancreatite è una condizione infiammatoria del pancreas che può diventare pericolosa per la vita...

Diagnosi della pancreatite: quali esami vengono eseguiti?


La diagnosi precoce di pancreatite è fondamentale per prevenire complicazioni gravi. Tra gli esami utilizzati:

  • Analisi del sangue: per misurare gli enzimi pancreatici amilasi e lipasi, insieme agli altri parametri come livelli di zucchero, trigliceridi, e indicatori di infiammazione o infezione.
  • Esame delle feci: utile per valutare eventuali problemi di malassorbimento lipidico associati alla disfunzione pancreatica.
  • Ecografia addominale: per individuare presenza di calcoli biliari, infiammazione e anomalie nel pancreas e vie biliari.
  • Tomografia computerizzata (TC): fornisce immagini dettagliate del pancreas e delle strutture circostanti per valutare l’estensione del danno.
  • Colangio-pancreatografia con risonanza magnetica (MRCP): tecnica non invasiva per analizzare vie biliari e pancreatiche.
  • Endoscopia con ultrasuoni (EUS): un endoscopio dotato di ultrasuoni inserito nel tratto gastrointestinale per una visualizzazione diretta.
  • Test della funzione pancreatica: si valuta la risposta del pancreas alla somministrazione di secretina, un ormone intestinale che stimola la produzione di enzimi pancreatici.

Opzioni di trattamento per la pancreatite


Il trattamento della pancreatite può variare a seconda della gravità e della forma della malattia. Le opzioni più diffuse includono:

  • Ricovero ospedaliero: per gestire la disidratazione tramite fluidi per via endovenosa e il controllo del dolore.
  • Terapia antibiotica: somministrata in caso di infezioni confermate del pancreas.
  • Dieta a basso contenuto di grassi: o, in casi gravi, nutrizione tramite sondino o infusione endovenosa per consentire il riposo pancreatico.
  • Enzimi pancreatici e integrazione vitaminica: prescritti per migliorare la digestione e correggere eventuali carenze nutrizionali.
  • Interventi chirurgici: come la colecistectomia per rimuovere la cistifellea in caso di calcoli biliari, o la rimozione di tessuto pancreatico necrotico o danneggiato.
  • Procedure endoscopiche: come l’ERCP (colangio-pancreatografia retrograda endoscopica), che permette di rimuovere o dilatare ostruzioni nei dotti biliari o pancreatici.
  • Trapianto e isole pancreatiche: in casi estremi, la rimozione totale del pancreas può essere associata al trapianto di cellule produttrici di ormoni nel fegato per mantenere l’equilibrio glicemico.

È importante seguire scrupolosamente le indicazioni mediche e monitorare la salute pancreatica, soprattutto per prevenire le recidive di infiammazione e le complicazioni correlate.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *