Pensione in difficoltà: cancellati Opzione Donna e Quota 103, addio ai 67 anni dal 2026.

Pensione in difficoltà: cancellati Opzione Donna e Quota 103, addio ai 67 anni dal 2026.

Pensione in difficoltà: cancellati Opzione Donna e Quota 103, addio ai 67 anni dal 2026.

Al terzo anno del Governo Meloni, sono sorti dubbi riguardo alla promessa di riduzione dei requisiti per la pensione. Le promesse della Lega, che aveva fortemente criticato la riforma Fornero, sembrano ora distanti dalla realtà. Infatti, le condizioni per lasciare il lavoro prima dei 67 anni sono diventate sempre più esigenti, risultando accessibili solo a un ristrettissimo gruppo di lavoratori. La Legge di Bilancio 2026 ha introdotto ulteriori restrizioni, che colpiranno in particolare i lavoratori precoci e quelli che svolgono attività usuranti, lasciando una percezione negativa anche nei confronti di professionisti a rischio burnout come gli insegnanti. Gli adeguamenti previsti stabiliscono che la pensione di vecchiaia sarà disponibile solo a 67 anni e 3 mesi, e per accedere alla pensione di anzianità serviranno 43 anni e 1 mese di contributi (un mese in meno per le donne). Inoltre, ulteriori modifiche dalla Manovra 2026 penalizzeranno coloro che desiderano una pensione anticipata, contraddicendo di fatto l’intento di abolire la legge Fornero.

Quali opportunità per la pensione nel 2026?

In previsione del 2026, l’agenzia Ansa ha delineato le possibilità di accesso alla pensione, segnalando l’abolizione di Opzione Donna e Quota 103. Queste misure, che garantivano un’uscita anticipata per le donne con 35 anni di contributi, comportavano però una riduzione significativa dell’assegno. Ecco un riepilogo delle opzioni disponibili per i lavoratori:

  • Pensione di vecchiaia a 67 anni: È necessario avere 20 anni di contributi e, se si è totalmente nel sistema contributivo (con contributi versati dal 1996), è obbligatorio maturare un assegno pari almeno all’assegno sociale, quindi sopra i 546 euro nel 2026. In alternativa, è possibile attendere i 71 anni con almeno cinque anni di contributi.
  • Pensione anticipata indipendente dall’età: Per gli uomini sono richiesti 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre per le donne 41 anni e 10 mesi, seguito da un’attesa di tre mesi di finestra mobile.
  • Pensione a 64 anni per chi è nel sistema contributivo: È necessario avere almeno 25 anni di contributi e un assegno di pensione di almeno tre volte l’assegno sociale (circa 1.638 euro al mese nel 2026), con limitazioni per chi ha redditi più bassi.
  • APE sociale: La Manovra ha prorogato questa misura fino al 2027, offrendo un ammortizzatore sociale a chi ha almeno 63 anni e 5 mesi e 30 anni di contributi, in particolare categorie come caregiver o persone disoccupate.

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