Piano di prevenzione nazionale, obiettivo è fornire i vaccini gratuiti

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Illustrate le linee del nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2016-2018. L’obiettivo è quello di far vaccinare tutte le categorie indicate offrendo gratuitamente, quindi senza pagamento del ticket, i vaccini vecchi e alcuni nuovi, come quelli contro il meningococco B e contro lo pneumococco.

Il Piano sarà reso operativo dopo la riunione della Conferenza Stato-Regioni, che si riunirà il prossimo giovedì. Nei Lea è stata tra l’altro inserita anche la fecondazione assistita eterologa.

Il nuovo Piano, prevede un finanziamento di  100 milioni di euro per il 2017, 127 milioni per il 2018 e 186 milioni per il 2019, e la somministrazione gratuita ai bambini dei vaccini contro il meningococco B, la varicella, il rotavirus e l’epatite A, l’estensione agli adolescenti maschi del vaccino contro il papilloma virus e ai 65enni di quelli contro pneumococco ed Herpes Zoster.

Sono stati considerati i soggetti a rischio di tutte le età. I vaccini previsti e obbligatori entro il primo anno d’età sono:  il vaccino esavalente contro difterite, tetano, pertosse, poliomelite, e poi Haemophilus influenzae di tipo B, l’anti-epatite B. Dal secondo anno di vita scattano poi i richiami per l’esavalente e i vaccini contro morbillo-parotite-rosolia e contro la varicella (possibile anche il quadrivalente). Entra anche il vaccino contro il meningococco B, oltre a quello contro l’epatite A. A 12 anni d’età è poi prevista la vaccinazione anti-papillomavirus, per le femmine e, novità, anche per i maschi.

 

«Serve un grande impegno sul fronte informativo e organizzativo, – sottolinea Carlo Signorelli, presidente della Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva (Siti) – bisogna continuare l’opera per convincere la popolazione che i vaccini sono utili, e dall’altra parte aumentare le modalità di offerta perché c’è un raddoppio delle dosi nella vita di una persona, e siccome sono tutti forniti dal Servizio Sanitario Nazionale bisogna pensare a come somministrarli».

Anche l’obbligo che alcune Regioni stanno per introdurre nei bimbi iscritti ai nidi può essere d’aiuto, secondo Signorelli. «Noi siamo sempre contro la sanità pubblica dell’obbligo, ma in un momento come questo la richiesta del certificato vaccinale risponde a emergenze contingenti, alla necessità di ridurre la circolazione di patologie, e può ridurre quei ritardi che hanno alcune famiglie nel vaccinare».

Vaccini gratuiti per bambini e anziani dunque, a cominciare da quelli anti meningite, d’ora in avanti gratuiti anche per gli adolescenti che devono sottoporsi ai richiami per continuare ad essere immunizzati. «Con il nuovo Piano i vaccini saranno gratis per tutti e senza pagamento dei ticket, perché non sono da considerarsi una cura ma attengono alla prevenzione collettiva della popolazione», ha annunciato soddisfatta la titolare della salute, Beatrice Lorenzin.

I vaccini gratuiti

– il vaccino contro il papilloma virus anche per i maschietti di 12 anni;

– l’antimeningococco b per i bambini ai primi mesi di vita e quello trivalente per gli adolescenti, in modo da alzare una barriera più resistente alla meningite;

– l’antipneumococcico che immunizza gli ultrasessantacinquenni da polmoniti e meningiti stesse;

– il vaccino contro l’herpes zoster

– il vaccino contro la varicella, che oggi alcune regioni continuano a far pagare e che va fatto al 15° mese di vita, con richiami al sesto anno e tra i 12 e i 18 anni.

– e per evitare che la poliomielite torni a fare vittime sarà gratuito anche il richiamo anti-polio negli adolescenti.

Per i soggetti a rischio saranno gratuite tutte le vaccinazioni a prescindere dall’età. Per i nuovi nati ribadita la gratuità di vaccino base e richiami per difterite, tetano, pertosse, epatite A e B, haemophilius influenzae di tipo B, rotarivirus, morbillo, parotite, rosolia, varicella e meningococco C, quello che maggiormente ha scatenato il panico meningite in questi giorni. Resta esente dal ticket anche il vaccino antinfluenzale per ultra sessantacinquenni e categorie a rischio, ossia malati cronici e immunodepressi.

Certo, per raggiungere i tassi di copertura vaccinale ideale, che per i vaccini obbligatori sono pari al 95% della popolazione, una prima versione dello stesso Piano aveva stimato un costo di 620 milioni. La fuga dai vaccini ha sempre più allontanato quegli obiettivi, con meno del 90% di immunizzati contro le malattie più gravi, mentre a mettersi al riparo contro la varicella ci pensa oramai meno del 36% dei giovani.

Per questo il Piano prevede anche massicce campagne di informazione.

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