Preoccupazione delle startup elettriche mentre l’UE ammorbidisce gli obiettivi per le auto elettriche 2035.
Pressioni e preoccupazioni nel settore automobilistico
“La Cina domina già la produzione di veicoli elettrici,” ha dichiarato Craig Douglas, partner del fondo World Fund, una società di venture capital focalizzata sul clima. “Se l’Europa non compete con segnali politici chiari e ambiziosi, perderà la leadership in un’altra industria globalmente importante — e tutti i benefici economici che ne derivano.”
Douglas è stato uno dei firmatari della lettera aperta “Take Charge Europe”, inviata alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, a settembre. I dirigenti di aziende come Cabify, EDF, Einride, Iberdrola e numerose startup legate agli EV hanno firmato la lettera, esortando la Commissione a “mantenere fermo” l’obiettivo originale di zero emissioni entro il 2035.
Tuttavia, il loro appello non è stato sufficiente per controbilanciare la pressione dell’industria automobilistica tradizionale, che rappresenta il 6,1% dell’occupazione totale dell’Unione Europea. La pressione continua ha stimolato un dibattito all’interno della comunità startup e oltre riguardo al miglior percorso da seguire affinché l’Europa rimanga competitiva durante la transizione energetica.
