Raggi chiede alla Chiesa di pagare l’Imu: Papa Francesco disponibile

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La sindaca Virginia Raggi e la sua maggioranza sembrerebbero determinati a far pagare l’Imu alla Chiesa. Si tratta degli immobili del Vaticano che non hanno finalità di culto, ma commerciale. Sarebbero esenti dal pagamento strutture ricettive (spesso anche di fascia medio/alta), all’interno di conventi e strutture che, formalmente, hanno finalità religiose in quanto di proprietà di ordini ecclesiastici.

“Faremo pagare l’Imu alle strutture del Vaticano usate per esercizi commerciali”, proclamò ad aprile l’allora candidata grillina Virginia Raggi, inserendolo fra i punti principali del suo programma da sindaca. Per poi spingersi a precisare, in una intervista a Repubblica, che una volta preteso il balzello, “come anche il Papa ha detto essere giusto, si recupereranno 400 milioni”.

Sembra che la sindaca si sia confrontata con lo stesso Pontefice, il quale si è dimostrato subito disponibile. Francesco, sarebbe dunque pronto ad aprire un confronto per dirimere il contenzioso tra Chiesa e Comune di Roma, un contenzioso che vale almeno 19 milioni di euro, solo per i casi oggetto di disputa.

Il comune di Roma spera di poter contare su un notevole tesoretto che potrebbe arrivare dai tributi versati da Santa Romana Chiesa.

“Nessuno puo’ permettersi di attribuire al Papa virgolettati o dichiarazioni. Il Pontefice, quando vuole, parla autonomamente, non ha bisogno di intermediari”. Lo dichiara la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in riferimento ad articoli di stampa che riportano dichiarazioni attribuite a Papa Francesco sul tema del pagamento dell’Imu sugli immobili commerciali da parte della Chiesa.

Fin dal 2004, sostiene il Comune, sono state emesse ingiunzioni di pagamento per 19,1 milioni a carico di 133 dei 246 proprietari delle “Case per ferie”. Ma almeno fino a due anni fa, solo 32 avevano accettato di pagare, mentre 101 hanno avviato un contenzioso. Per cifre anche più che rilevanti.

Dei 273 hotel religiosi, ben 93 (il 38%) non ha mai pagato l’Imu, mentre altri 59 (24%) la versano a singhiozzo. A pagare regolarmente sono soltanto 94. Meno di quattro su dieci. E così anche per la Tasi: un terzo (80 su 246) non l’ha mai pagata. E chissà che ora Virginia Raggi non riuscirà nell’impresa mai riuscita ad alcun sindaco prima di lei.

 

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