Richiamo di cozze e semola di grano duro per rischi microbiologici e infestazioni.

Richiamo di cozze e semola di grano duro per rischi microbiologici e infestazioni.

Richiamo di cozze e semola di grano duro per rischi microbiologici e infestazioni.

Nuovi richiami alimentari: cozze e semola di grano duro

Il Ministero della Salute ha recentemente comunicato due importanti richiami alimentari che riguardano diverse categorie di prodotti. Queste misure sono state adottate per garantire la sicurezza dei consumatori e per prevenire rischi alla salute associati al consumo di alimenti contaminati.

Richiamo delle cozze

Il primo richiamo riguarda un lotto di cozze (Mytilus galloprovincialis) allevate in Grecia e confezionate dalla Britalia Società Cooperativa. Secondo il Ministero della Salute, il prodotto presenta un valore eccessivo dell’Escherichia coli glucuronidasi positivo, un indicatore di contaminazione microbiologica. Questo tipo di batterio può causare gravi problemi gastrointestinali e, per questo motivo, è fondamentale che i consumatori prestino attenzione a questo richiamo.

Le cozze interessate sono vendute in reti da 10 kg con il numero di lotto 302/25/CGR/181 e una data di confezionamento del 4 novembre 2025. Britalia ha sede a Taranto, in viale Jonio 154, e il suo marchio è identificato come IT L6X0A CE. «La sicurezza alimentare deve essere una priorità per ogni produttore», ha dichiarato il dottor Giovanni D’Avino, esperto in sicurezza alimentare.

Richiamo della semola di grano duro

Il secondo richiamo riguarda un lotto di semola di grano duro a marchio Bongiovanni, prodotto dall’azienda Molino Gaiero e Gabutti Srl. In questo caso, la motivazione del richiamo è legata alla presenza di infestanti. L’attenzione alla qualità e alla salubrità dei prodotti deve sempre essere al centro dell’operato degli operatori del settore alimentare.

La semola richiamata è venduta in diverse confezioni, tra cui quelle da 500 grammi, 1 kg, 5 kg e 25 kg, con il numero di lotto 271124. I termini minimi di conservazione (TMC) di questi prodotti sono compresi tra gennaio e maggio 2026. La sede dell’azienda si trova in strada Bicocca 5, frazione San Giovanni, Carrù, provincia di Cuneo. «L’attenzione alla rintracciabilità e alla qualità dei prodotti è essenziale per la salute pubblica», ha affermato la dottoressa Carla Verdi, microbiologa esperta in sicurezza alimentare.

Cosa fare in caso di possesso dei prodotti richiamati

Tutti i consumatori che dovessero avere in casa i prodotti coinvolti nei richiami sono invitati a non consumarli. La raccomandazione è di restituirli presso il punto vendita dove sono stati acquistati, dove sarà possibile ricevere un rimborso o una sostituzione. È essenziale seguire queste indicazioni per minimizzare i rischi per la salute.

Dal primo gennaio 2025, Il Fatto Alimentare ha registrato un totale di 234 richiami, che riguardano ben 530 prodotti di vari marchi. Questa statistica enfatizza l’importanza della vigilanza continua da parte delle autorità sanitarie e dei consumatori. Visita il sito del Ministero della Salute o del Fatto Alimentare per consultare ulteriori informazioni sui richiami e per rimanere aggiornato sulla sicurezza alimentare.

Risorse e informazioni aggiuntive

Per ulteriori dettagli sui richiami alimentari, è possibile visitare il sito ufficiale del Ministero della Salute e consultare l’elenco completo degli avvisi di richiamo. È fondamentale che i consumatori restino informati, dato che le misure di sicurezza alimentare possono variare a seconda delle circostanze.

La sicurezza dei nostri alimenti non deve mai essere sottovalutata. Le aziende devono mantenere la massima trasparenza riguardo ai loro prodotti, e i consumatori devono essere proattivi nel controllare i lotti e le date di scadenza. In caso di domande su questi richiamati, non esitare a contattare il servizio clienti delle aziende coinvolte o le autorità sanitarie locali.

Dichiarazioni di esperti

Infine, è sempre utile seguire le dichiarazioni di esperti nel campo della sicurezza alimentare. La dottoressa Manuela Zanchi, nutrizionista e divulgatrice scientifica, afferma: «La salute del consumatore rappresenta una priorità. I richiami alimentari sono uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza delle nostre tavole».

La comunicazione attiva tra produttori e consumatori, unita alla risposta immediata in caso di problemi, è essenziale per mantenere la fiducia nel sistema alimentare e garantire un elevato standard di sicurezza.

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