Scompenso cardiaco: nuove linee guida per una gestione efficace e innovativa.
Presentato a Roma il Policy Paper sul Scompenso Cardiaco
Oggi si è svolto a Roma un’importante iniziativa dedicata alla salute cardiaca: la presentazione del policy paper “Verso un piano nazionale per lo Scompenso Cardiaco”. L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, esperti clinici e associazioni di pazienti, riuniti per discutere una patologia in costante crescita che colpisce gravemente la popolazione italiana.
L’incontro è stato organizzato con il supporto non condizionante di aziende come AstraZeneca Italia, Roche Diagnostics e Bayer Italia. Il documento presentato è il risultato dei lavori di un Gruppo di Lavoro dedicato che ha esaminato le criticità e le opportunità nella gestione dello scompenso cardiaco.
L’impatto dello Scompenso Cardiaco in Italia
Lo scompenso cardiaco rappresenta una delle principali sfide per la salute pubblica nel nostro Paese, con circa un milione di persone colpite. È la causa principale di ospedalizzazione per le persone oltre i 65 anni. Le riospedalizzazioni, in particolare, pesano notevolmente sul bilancio sanitario, con costi annuali stimati in 11.800 euro per ogni paziente, di cui l’85% legato ai ricoveri.
Per affrontare questa situazione, il Gruppo di Lavoro ha individuato tre direttrici di intervento strategiche:
Rafforzare la diagnosi precoce, rendendo il test NT-proBNP maggiormente accessibile.
Definire percorsi di presa in carico strutturati e multidisciplinari tramite PDTA gestionali regionali, facilitando la collaborazione tra medici di medicina generale, specialisti ospedalieri e professionisti del territorio.
Consolidare l’integrazione ospedale-territorio con strumenti digitali. L’uso di tecnologie come il Fascicolo Sanitario Elettronico, la telemedicina e il telemonitoraggio è fondamentale per garantire una gestione continua ed efficace del paziente.
La diagnosi precoce emerge come una leva cruciale per migliorare la prognosi dei pazienti a rischio di scompenso cardiaco. Fabrizio Oliva, Past President dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), ha sottolineato che l’integrazione del test NT-proBNP nei contesti primari permette di avviare trattamenti tempestivi, migliorando la qualità della presa in carico.
“L’individuazione precoce del rischio di insufficienza cardiaca è essenziale per prevenire la progressione della malattia e ridurre i ricoveri”, ha dichiarato Oliva. “Tecnologie come la telemedicina possono migliorare il monitoraggio e la gestione personalizzata dei pazienti.”
Necessità di Percorsi Chiari e Semplificati
Il documento evidenzia anche l’importanza di creare PDTA gestionali unici per facilitare la continuità assistenziale e monitorare i progressi nella cura dei pazienti. Stefania Paolillo, rappresentante della Società Italiana di Cardiologia (SIC), ha chiamato a una chiara regia clinica per coordinare i diversi professionisti coinvolti nella gestione del scompenso cardiaco.
“Servono percorsi clinici pratici che integrino competenze diverse”, ha affermato Paolillo. “Senza una direzione chiara, il paziente rischia di perdersi tra esami e visite, compromettendo così l’efficacia della cura.”
La dimensione digitale è rappresentata come un elemento fondamentale in questo processo. I sistemi come il Fascicolo Sanitario Elettronico, il teleconsulto e le televisite dovrebbero essere implementati in modo da garantire un flusso informativo continuo tra i vari attori coinvolti nella cura.
L’analisi ha anche messo in risalto le esigenze dei pazienti, ponendo particolare attenzione sulla diagnosi precoce e sulla necessità di percorsi ben delineati, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita dei pazienti cronici. Maria Rosaria Di Somma, Consigliera delegata dell’Associazione Scompensati Cardiaci (AISC), ha evidenziato come la sostenibilità del sistema sanitario dipenda dall’integrazione tra ospedale e territorio.
“I pazienti necessitano di percorsi chiari e integrati che possano prevenire le fasi acute di scompenso cardiaco,” ha affermato Di Somma. “Il territorio deve diventare il fulcro della gestione della cronicità, con un ruolo attivo per i medici di medicina generale, le farmacie e le case di comunità.”
Infine, per facilitare l’accesso alle terapie innovative, è richiesta una semplificazione della burocrazia, così da alleggerire il carico per pazienti e professionisti. Anche in questo contesto, la telemedicina si presenta come una soluzione utile per migliorare l’accesso a servizi e trattamenti.
In sintesi, l’evento di oggi rappresenta un’importante opportunità per avviare un processo di miglioramento della gestione del scompenso cardiaco in Italia, attraverso un approccio coordinato e integrato tra le diverse figure coinvolte nella cura.
Fonti ufficiali: Ministero della Salute, Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), Società Italiana di Cardiologia (SIC), Associazione Scompensati Cardiaci (AISC).
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