Il 35enne ha ammesso di avere usato la vena dorsale del pene per iniettarsi la cocaina almeno tre volte, l’ultima finita male.
La vena del pene può sembrare una scelta insolita, ma in realtà così non è per molti tossicodipendenti, considerato che i vari siti di iniezione, quelli ‘classici’, come le vene del braccio, sono spesso inservibili perché troppo danneggiati.
L’uomo è stato curato con un cocktail di antibiotici.
I sanitari hanno medicato il tessuto ulcerato e giorno dopo giorno le condizioni del pene sono migliorate.
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