Tagli cinema e audiovisivo: ANICA, APA e CNA lanciano un allarme urgente e condiviso

Tagli cinema e audiovisivo: ANICA, APA e CNA lanciano un allarme urgente e condiviso

Il valore economico e occupazionale dell’audiovisivo in Italia

Chiara Sbarigia, presidente di APA, ha sottolineato il ruolo trainante del settore audiovisivo, che registra una crescita del 4,3% e un mercato stimato di 783 milioni di euro solo per le serie tv, di cui 250 milioni derivano dal credito d’imposta. Questo sostegno ha permesso alle imprese di patrimonializzare diritti e creare library competitive a livello internazionale, determinando anche un contributo significativo alla crescita economica nazionale, che si attesta mediamente al 2,9%.

Gianluca Curti (CNA Cinema e Audiovisivo) ha ribadito come l’audiovisivo rappresenti un vero e proprio ecosistema industriale con oltre 2.400 aziende attive soprattutto in Lazio, Campania, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. “Il blocco improvviso degli investimenti significherebbe la perdita di 70-75 mila posti di lavoro, coinvolgendo una vasta gamma di professionisti, dai falegnami agli elettricisti, dai tecnici agli operatori dei doppiaggi”, ha dichiarato Curti, evidenziando la necessità di un dialogo tempestivo con il governo per evitare un “dramma epocale”.

I rappresentanti del settore hanno chiesto che le modifiche normative previste vengano attuate con gradualità, distribuendo il calo di risorse tra il 2026 e il 2028, così da garantire una programmazione adeguata e la continuità produttiva. “Non si tratta di uno scontro, ma della richiesta di essere ascoltati e confrontarsi per salvaguardare un comparto vitale per l’economia e la cultura italiane”, ha concluso Curti.


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