Tagli cinema e audiovisivo: ANICA, APA e CNA lanciano un allarme urgente e condiviso
ROMA (ITALPRESS) – Il settore del cinema e dell’audiovisivo italiano lancia un allarme serio riguardo alle modifiche previste nella legge di Bilancio che rischiano di compromettere profondamente la filiera produttiva. I presidenti di ANICA, APA e CNA Cinema e Audiovisivo, rispettivamente Alessandro Usai, Chiara Sbarigia e Gianluca Curti, hanno svolto una conferenza stampa questa mattina nella sala Fellini della Casa del Cinema per richiamare l’attenzione del governo su un possibile blocco dell’industria audiovisiva causato dal drastico cambio delle regole su credito d’imposta e tagli ai fondi.
Tagli e incertezza: i problemi che minacciano la produzione 2026
Alessandro Usai, presidente di ANICA, ha evidenziato come la legge di Bilancio potrà determinare una crisi senza precedenti nella produzione italiana di film e serie tv, con effetti che si profileranno a partire dal 2026. Secondo Usai, due sono i punti critici: un taglio di 150 milioni al Fondo Cinema, che pure non rappresenta la parte più grave del problema, e la profonda modifica al sistema del credito d’imposta, strumento fondamentale negli ultimi dieci anni per garantire lo sviluppo e la competitività del settore.
Il credito d’imposta, ha spiegato Usai, è stato cruciale per attirare investimenti esteri e favorire la produzione nazionale, creando un importante indotto e occupazione stimata in circa 124 mila addetti. L’incertezza sulla disponibilità e sull’importo di questo strumento dopo il primo gennaio 2026 rappresenta un rischio grave che potrebbe paralizzare l’intera filiera, dal produttore ai lavoratori coinvolti nei set. “Senza certezza sui fondi, gli imprenditori rischiano di bloccare nuovi progetti e molti lavoratori verranno lasciati senza occupazione”, ha affermato Usai.
