Tajani: “Dolore per Gaza, fondamentale costruire il futuro della Palestina.”

Tajani: “Dolore per Gaza, fondamentale costruire il futuro della Palestina.”

Tajani: “Dolore per Gaza, fondamentale costruire il futuro della Palestina.”

Tajani esprime preoccupazione per la crisi a Gaza: “Inaccettabile” la reazione di Israele

ROMA (ITALPRESS) – Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Avvenire, esprimendo un profondo dolore per le attuali condizioni a Gaza. “La situazione è inaccettabile, inaccettabile”, ha ripetuto più volte, sottolineando l’urgenza di una risposta diplomatica alla crisi in corso.

Israele e la comunità internazionale: un appello alla pace

Tajani ha evidenziato che, nonostante gli sforzi della comunità internazionale – compresi quelli di leader come Emmanuel Macron e figure influenti a Washington – il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sembra non ascoltare nessuno. “Se ci fosse qualcosa in grado di fermare Netanyahu, l’avremmo già fatto”, ha dichiarato al riguardo. Il ministro ha anche messo in guardia sulla divisione interna al popolo ebraico, che, sebbene suddiviso, sostiene in gran parte le azioni del governo israeliano contro Hamas, specialmente dopo gli eventi drammatici del 7 ottobre.

Tuttavia, Tajani ha sottolineato che la vera soluzione per la pace tra Israele e Palestina passa per la cessazione delle ostilità e un ritorno al dialogo politico. Ritiene infatti che la reazione militare di Israele sia eccessiva e che non ci sia giustificazione per continuare i bombardamenti, che colpiscono in modo indiscriminato i civili. “Israele ha già vinto la guerra”, ha affermato, “non c’è motivo per continuare questa escalation”.

Segnali di cooperazione e urgenza umanitaria

Un aspetto cruciale emerso dall’intervista è la richiesta di Tajani a Israele di aprire i corridoi umanitari e di permettere l’ingresso di aiuti, sia alimentari che sanitari. Recentemente, il ministro ha ricevuto un messaggio dal suo omologo israeliano, Eli Cohen, che comunicava la riattivazione della fornitura elettrica per un desalinizzatore che servirà 900 mila persone a Gaza. “Questo è un segnale di amicizia e rispetto”, ha commentato Tajani, ritenendo essenziale proseguire su questa strada.

Il ministro ha anche accennato all’importanza di non perdere di vista il riconoscimento della Palestina. “La situazione attuale richiede riflessione”, ha osservato, chiedendosi se il recente riconoscimento da parte di vari governi abbia realmente portato a cambiamenti significativi. Tajani ha messo in evidenza come oggi ci siano due entità palestinesi separate, Cisgiordania e Gaza, e ha ribadito il desiderio di vedere la nascita di uno Stato palestinese che riconosca Israele.

La posizione dell’Italia e l’impegno per la pace

In merito alla posizione militare dell’Italia, il ministro ha confermato che le forniture militari sono state interrotte dal 7 ottobre 2023, in conformità con le leggi italiane. Ha poi smentito le recenti speculazioni mediatiche a riguardo, affermando che le azioni di Netanyahu non possono essere frenate semplicemente con un memorandum.

L’attenzione dell’Italia è ora rivolta all’azione diplomatica. “La comunità internazionale sta lavorando e a breve ci sarà una conferenza all’Onu”, ha aggiunto Tajani, sottolineando l’importanza di continuare a esercitare pressione su entrambe le parti, Israele e Hamas. Quest’ultima deve, secondo il ministro, cessare di utilizzare i civili come scudo e giocare un ruolo positivo nel processo di pace.

Riflessioni sul conflitto russo-ucraino

La situazione in Ucraina è stata un altro punto critico dell’intervista. Tajani ha confermato che la Russia è in una condizione di economia di guerra, che limita le possibilità di tornare indietro. Ha quindi sottolineato l’importanza di bloccare i flussi finanziari verso Mosca per mettere in difficoltà la macchina da guerra russa. “Dobbiamo far capire al Cremlino che la pace è più conveniente”, ha affermato.

In risposta a domande sulla percezione degli Stati Uniti nel conflitto, Tajani ha affermato che gli USA rimangono un attore centrale nella ricerca di una risoluzione pacifica, respingendo le critiche sugli insuccessi iniziali dell’amministrazione Trump.


Questo articolo si basa su informazioni fornite da fonti ufficiali, come il ministero degli Esteri italiano e interviste a figure politiche di rilievo. È fondamentale seguire con attenzione gli sviluppi di queste complesse situazioni geopolitiche e sostenere qualsiasi iniziativa tesa a portare pace e stabilità nella regione.

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