Trump Introduce Dazi del 25% su Acciaio e Alluminio: Impatti e Reazioni nell’Economia USA

Trump Introduce Dazi del 25% su Acciaio e Alluminio: Impatti e Reazioni nell’Economia USA

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Donald Trump Annuncia Nuove Tariffe su Acciaio e Alluminio

Il 12 dicembre 2024, la New York Stock Exchange ha accolto il presidente eletto Donald J. Trump, anche per celebrare il riconoscimento di TIME come Persona dell’Anno. Durante l’evento, Trump ha avuto l’onore di suonare la campanella insieme a figure di spicco come Jeff Sprecher, CEO di ICE, Jessica Sibley, CEO di TIME, e Lynn Martin, presidente della NYSE. Questo incontro ha rappresentato un momento significativo per il presidente eletto nel contesto delle sue imminenti politiche economiche.

In una recente intervista a bordo dell’Air Force One, mentre si dirigeva verso New Orleans per assistere alla finale del Super Bowl 2025, Trump ha annunciato l’introduzione di nuove tariffe del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio, comprese quelle provenienti da Canada e Messico. Questa decisione riflette l’impegno di Trump a mantenere pressioni sui paesi che, secondo lui, non rispettano le regole commerciali. “Se ci fanno pagare, noi facciamo pagare loro,” ha dichiarato Trump, sottolineando la sua volontà di affrontare il disavanzo commerciale degli Stati Uniti.

Il Contesto Commerciale delle Nuove Tariffe

Secondo l’American Iron and Steel Institute, le principali fonti di importazione di acciaio dagli Stati Uniti sono Canada, Brasile e Messico, seguiti da Corea del Sud e Vietnam. Per quanto riguarda l’alluminio, il Canada è il principale fornitore, con il 79% delle importazioni totali nei primi 11 mesi del 2024. La misura, secondo Trump, servirà a colmare il deficit di bilancio e a fare pressione su questioni legate all’immigrazione.

Lo storico impegno di Trump in materia di dazi non è una novità. Durante il suo primo mandato, aveva già imposto dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e del 10% su quelle di alluminio provenienti da Canada, Messico e Unione Europea. Tuttavia, nel 2022, aveva raggiunto un accordo con Canada e Messico per la rimozione dei dazi, mantenendo le tariffe attive per l’Unione Europea fino al 2021.

Il presidente ha anche dichiarato che le tariffe su milioni di piccoli pacchi provenienti da aziende come Temu e Shein saranno ritardate fino a quando i funzionari doganali non troveranno un modo efficace per implementarle. Questa manovra ha suscitato preoccupazione tra i partner commerciali globali, che vedono l’approccio di Trump come una potenziale minaccia alla stabilità del commercio internazionale.

Dopo l’annuncio di queste nuove tariffe, le reazioni non si sono fatte attendere. Le aziende automobilistiche e i produttori di bevande in alluminio, già colpiti da costi di produzione più elevati, si preparano a trasferire l’aumento dei costi ai consumatori. Immediati rincari sono attesi per i prezzi al pubblico, generando preoccupazione tra gli economisti e gli analisti di mercato.

Tra le dichiarazioni pubbliche, l’ex Segretario del Commercio Wilbur Ross ha commentato: “Le tariffe potrebbero sembrare una soluzione semplice, ma i costi si ripercuoteranno sulla spesa di milioni di famiglie americane.” Fonti ufficiali indicano che l’amministrazione Trump sta cercando di utilizzare i dazi come leva per ottenere concessioni da altri paesi su varie questioni commerciali e diplomatiche.

Secondo un rapporto della Peterson Institute for International Economics, gli effetti delle tariffe sugli acciai e alluminio potrebbero tradursi in una perdita netta di posti di lavoro nel settore manifatturiero statunitense, annullando i benefici immediati attesi dalle industrie coinvolte. Pertanto, si prospetta un’analisi più approfondita delle decisioni presidenziali da parte di esperti economici e analisti politici.

In risposta a questi provvedimenti, i rappresentanti del Canada e del Messico hanno manifestato preoccupazioni riguardo all’impatto delle tariffe sulle loro economie. I funzionari canadesi hanno già dichiarato: “Le tariffe commerciali sono un circolo vizioso che nuoce a tutte le parti coinvolte e graverebbe ulteriormente sui consumatori.” La situazione merita un’attenta osservazione, poiché le misure di Trump potrebbero portare a ritorsioni e tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e i loro partner internazionali.

Attraverso queste decisioni economiche, Trump continua a riflettere una politica commerciale che mira a proteggere gli interessi nazionali, promuovendo al contempo la sua visione di un America forte e competitiva sul mercato globale. Mentre ci avviciniamo al nuovo anno, gli sviluppi nel campo delle tariffe e del commercio internazionale saranno determinanti per l’economia americana e per le relazioni bilaterali con i principali partner commerciali.

(ITAPRESS)

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