Hikikomori: L’isolamento giovanile svelato. Intervista esclusiva a Marco Crepaldi.
Hikikomori: L’Allarme Silenzioso tra gli Adolescenti Italiani
Un’intervista di Walter Veltroni a Marco Crepaldi, psicologo e presidente dell’associazione Hikikomori Italia, pubblicata sul Corriere della Sera, ha acceso i riflettori su un fenomeno in crescita: il ritiro sociale adolescenziale, conosciuto come Hikikomori. Un disagio profondo che colpisce circa 200.000 giovani e le loro famiglie in Italia, e che merita un’attenzione particolare da parte di genitori, educatori e della società intera.
Cosa significa Hikikomori?
Hikikomori, termine giapponese che significa letteralmente “stare in disparte”, descrive una condizione di isolamento sociale volontario, caratterizzata dal ritiro dalla vita sociale, scolastica e lavorativa, confinandosi principalmente nella propria abitazione, spesso nella propria stanza. Questo fenomeno, inizialmente studiato in Giappone, si sta diffondendo anche in altri paesi, inclusa l’Italia, diventando una sfida complessa per la salute mentale e il benessere dei giovani.
Le Tre Fasi del Ritiro Sociale
Marco Crepaldi, nell’intervista, delinea tre fasi principali del ritiro sociale, basandosi su studi internazionali e sull’esperienza dell’associazione Hikikomori Italia:
- Fase 1: Abbandono della Socialità. Questa fase iniziale coinvolge circa 50.000-70.000 adolescenti in Italia. I ragazzi mostrano difficoltà a frequentare la scuola, insofferenza, rifiuto saltuario delle lezioni, e un progressivo allontanamento dalle attività sportive e dalle uscite con gli amici. È una fase in cui il disagio inizia a manifestarsi, ma può essere facilmente confuso con i normali cambiamenti dell’adolescenza.
