Gaza: Onu dichiara carestia. Malnutrizione minaccia 132.000 bambini sotto i cinque anni.
Gaza: L’ONU Conferma la Carestia, una “Morte Lenta” per i Bambini
La situazione umanitaria a Gaza ha raggiunto un punto critico. L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha ufficialmente confermato la carestia nel governatorato di Gaza, con la previsione di un’ulteriore espansione a Deir al-Balah e Khan Younis entro la fine di settembre. Le testimonianze dirette descrivono uno scenario disperato, con madri costrette a ricorrere a soluzioni estreme e pericolose per nutrire i propri figli.
“Ci sono madri che usano l’acqua dei legumi, erbe e altre alternative tossiche al latte per neonati. Questa non è sopravvivenza, questa è una morte lenta”, riportano fonti sul campo. La mancanza di accesso a cibo, acqua potabile e cure mediche adeguate sta portando a conseguenze devastanti, in particolare per i bambini.
La Fame Come Arma di Guerra: Accuse e Responsabilità
L’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Turk, ha espresso la sua condanna più ferma, definendo l’uso della fame come metodo di guerra un “crimine di guerra”. Questa dichiarazione giunge in seguito alla pubblicazione del rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC), che per la prima volta ha confermato ufficialmente la carestia a Gaza City e nelle aree circostanti.
Il sistema globale di monitoraggio della fame, sostenuto dall’ONU, ha certificato che la carestia a Gaza è “interamente provocata dall’uomo”. Le cifre sono allarmanti: si stima che le vite di 132.000 bambini sotto i cinque anni siano a rischio a causa della malnutrizione. L’ONU punta il dito contro il blocco degli aiuti imposto da Israele, sottolineando l’urgenza di un intervento immediato: “Il tempo del dibattito e dell’esitazione è passato, la fame è presente e si sta diffondendo rapidamente”.
