Indicazioni 2025: Valorizziamo l’umanità nel contesto scolastico per un apprendimento autentico.
Riflessioni sulle nuove Indicazioni Nazionali per la Scuola
In un’epoca segnata dalla violenza e dalla crudeltà, espressa da numerosi leader di governi, anche in contesti democratici, rivedere le Indicazioni Nazionali per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo (2025) ponendo un forte accento sull’identità nazionale solleva interrogativi. Le Indicazioni del 2012 evidenziavano l’importanza di promuovere un nuovo umanesimo; ora, l’accento sembra spostarsi verso la trasmissione delle conoscenze e di una netta identità.
Nel documento del 2025, la parola “umanesimo” appare solo tre volte, mentre “identità” viene citata 43 volte. Questo shift fa sorgere interrogativi sulla direzione educativa che si intende intraprendere. Un aspetto positivo è l’affermazione sulla centralità della persona, “Lo Stato per l’uomo e non l’uomo per lo Stato”, richiamando l’ideale di Giorgio La Pira. La scuola, quindi, deve mettere al centro gli allievi, promuovendo i loro talenti attraverso una formazione integrale.
Tuttavia, una frase contenuta nelle nuove Indicazioni lascia perplessi: “Il termine ‘persona’ ha radici storico-culturali occidentali.” È lecito interrogarsi se si voglia davvero ridurre il mondo alla narrativa occidentale. L’idea che solo l’Occidente conosca la Storia è limitante e non fa giustizia alla ricchezza e alla diversità delle culture nel mondo.
