Scuola: 300.000 precari e 360.000 disabili senza assistenza adeguata, diritto all’informazione fondamentale.

Scuola: 300.000 precari e 360.000 disabili senza assistenza adeguata, diritto all’informazione fondamentale.

Scuola: 300.000 precari e 360.000 disabili senza assistenza adeguata, diritto all’informazione fondamentale.

“La libertà di informazione è cruciale per comprendere le motivazioni dietro i circa 50mila reati ambientali che si verificano ogni anno, minacciando il nostro futuro. È essenziale discutere del precariato, presente in vari settori, come quello scolastico, dove circa 300mila persone lavorano senza una posizione stabile.” Queste le parole di Sigfrido Ranucci, espresse durante la manifestazione “Democrazia al lavoro” organizzata dalla Cgil a Roma, che ha visto la partecipazione di circa 200mila manifestanti. Il giornalista ha espresso il suo dissenso nei confronti delle recenti scelte del Governo, a partire dalla Legge di Bilancio 2026 e dell’inasprimento dei requisiti pensionistici stabiliti dalla Legge Fornero, introdotta dal Governo Monti.

La Stampa Libera come Fondamento della Democrazia

Ranucci ha ringraziato la Cgil per aver messo in evidenza, durante la manifestazione, l’importanza della libertà di stampa. “Il diritto di essere informati non è un concetto astratto; è profondamente legato alle necessità della popolazione”, ha affermato il giornalista. Una stampa libera è fondamentale per spiegare le complesse dinamiche sociali e sanitarie che interessano il Paese. Ad esempio, nel 2024, si prevede che 6 milioni di persone non possano accedere alle cure, rappresentando il 10% della popolazione, e oltre 360mila studenti disabili non ricevono l’assistenza necessaria. È cruciale affrontare anche il tema della sicurezza sul lavoro, poiché ogni anno circa mille persone perdono la vita a causa di incidenti, inclusi 65 membri delle forze dell’ordine.

La libertà di informazione ci consente di svelare le problematiche più gravi che affliggono la nostra società, comprese le situazioni d’ombra in cui si tentano di porre limiti alla democrazia. “Dobbiamo raccontare perché 30 giornalisti sono stati uccisi dal dopoguerra ad oggi; sono colleghi che hanno messo in luce verità scomode, ed oltre 270 giornalisti sono attualmente sotto protezione”, ha affermato Ranucci. Questi dati evidenziano la necessità di una protezione più robusta per chi si impegna a portare alla luce fatti cruciali.


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