Tecnologia e progresso: si può davvero ignorare il passato nella formazione scolastica?

Tecnologia e progresso: si può davvero ignorare il passato nella formazione scolastica?

Tecnologia e progresso: si può davvero ignorare il passato nella formazione scolastica?

È davvero saggio mettere da parte millenni di pedagogia e storia del pensiero per fondare una Scuola interamente basata sulla tecnologia?

La convinzione della tecnologia onnipotente

Nei corridoi del potere e nelle scuole italiane serpeggia una convinzione pericolosa: la tecnologia può risolvere qualsiasi problema, incluso quello educativo. Questa idea spinge a riformulare il sistema scolastico e universitario, dimenticando le fondamenta storiche e pedagogiche che lo sostengono. Si crede erroneamente che il progresso assoluto possa derivare esclusivamente dall’innovazione tecnologica.

Documenti e studi hanno evidenziato come la tecnologia non debba mai essere vista come un fine, ma come uno strumento di supporto. Le ricerche della “American Educational Research Association” mettono in luce come l’uso indiscriminato della tecnologia nelle scuole possa riflettere una mancanza di pedagogia solida. È essenziale mantenere un equilibrio tra strumenti tecnologici e approcci educativi tradizionali.

Questa visione progressista è pericolosa, in quanto si accompagna ad un’altra convinzione: agire esclusivamente in base a ciò che è tecnicamente possibile, a prescindere dalle conseguenze etiche o sociali. Dalla creazione di strumenti per il progresso fino all’immaginazione di armi letali, le scelte devono tenere conto della responsabilità e dell’impatto sull’umanità.


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