Andrea Sempio: “Vivo come un perseguitato, gli arresti domiciliari mi hanno distrutto la vita”
Andrea Sempio racconta della sua vita e delle recenti sfide
In un’intervista a Cinque Minuti, Andrea Sempio si è aperto sulla sua vita negli ultimi mesi, affrontando temi delicati e personali. Questa intervista è stata solo la prima parte di un racconto più ampio che vedrà la luce in una successiva apparizione a Porta a Porta con Bruno Vespa. Sempio ha condiviso come la sua vita sia stata nuovamente stravolta, specificando che dal marzo del 2025, diverse situazioni si sono complicate. Tra il ritorno a casa dei genitori e le sfide professionali, la sua famiglia si trova ad affrontare un’ulteriore indagine in cui è coinvolto anche suo padre, Giuseppe Sempio. I Sempio si sentono sotto costante assedio a causa della presenza incessante di giornalisti.
Da settimane, Andrea Sempio aveva scelto di non rilasciare interviste, ma ha deciso di tornare sotto i riflettori con Vespa per raccontare la difficoltà del suo presente, mentre si aspetta sviluppi sull’indagine riguardante l’omicidio di Chiara Poggi.
Andrea Sempio e l’ombra di Chiara Poggi
All’inizio dell’intervista in onda il 19 novembre, Bruno Vespa ha chiesto a Sempio chi fosse l’assassino di Chiara Poggi. Andrea ha risposto decido: “Le sentenze dicono che l’assassino è Alberto Stasi. Non ho motivo di pensare il contrario”. Si tratta di una posizione ferma in un contesto già carico di tensione e incertezze.
Bruno Vespa ha sottolineato come questa sia la terza volta che Andrea viene indagato, chiedendogli se si senti perseguitato. Andrea ha ammesso: “Un po’ sì, non posso negarlo. È una situazione che si ripete e sembra ci sia accanimento. Spero sia fatto in buona fede, ma al momento non ho una vita. Dormo nella cameretta in cui stavo una volta e, a quasi 40 anni, mi sento come se fossi agli arresti domiciliari”.
