Insegnante e ricercatore: troppo peso burocratico ostacola la formazione efficace.
A distanza di 26 anni dall’istituzione dell’autonomia scolastica in Italia, è fondamentale analizzare i motivi che ne hanno ostacolato il vero decollo. A tal proposito, abbiamo intervistato Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc-Cgil, che ha condiviso con noi le sue riflessioni su questo tema cruciale per il futuro dell’istruzione nel nostro Paese.
Le Cause del Fallimento dell’Autonomia Scolastica
Secondo Fracassi, la riforma dell’autonomia scolastica è stata implementata in modo parziale e inefficace. “Innanzitutto – spiega la sindacalista – è stata un’autonomia svuotata di risorse e prerogative, riducendosi a un aspetto puramente amministrativo, lontano dal disegno originale”. L’autonomia scolastica nasce con l’intento di promuovere l’innovazione e la crescita culturale delle scuole, ma spesso è stata limitata da burocratizzazione e mancanza di investimenti.
Fino ad oggi, gli sforzi per una vera autonomia si sono arenati davanti a una gestione centrata più che altro su aspetti dirigenziali, destituendo il significato profondo della riforma che dovrebbe coinvolgere in modo attivo docenti e studenti. Questo ha portato a un dissociamento tra l’idea originale di autonomia e la sua attuazione pratica nelle scuole.
