Jay M. Savage: testimone della scomparsa delle rane e pioniere della scienza tropicale.
Il Pioniere della Conservazione: Jay M. Savage
Negli anni ’80, Jay M. Savage si distinse per la sua lungimiranza nell’individuare un evidente problema: il declino degli anfibi nelle foreste pluviali protette non era un’anomalia isolata, ma un segnale di un fenomeno globale più ampio. La sua lunga carriera ha unito una scienza di campo meticolosa con una visione istituzionale, inclusi contributi fondamentali alla erpetologia centroamericana e un ruolo chiave nella creazione dell’Organizzazione per gli Studi Tropicali. Savage considerava la costruzione di istituzioni e il mentoring non solo come accessori della scienza, ma come elementi integranti del suo stesso svolgimento. Ha sostenuto silenziosamente generazioni di studenti, favorendo continuità, rigore e collaborazione.
Nel tardo ‘800, i luoghi che avrebbero dovuto essere salvi iniziarono a mostrare segni di crisi. Le foreste pluviali protette, inibite da motoseghe e ruspe, cominciarono a perdere specie di animali che avevano resistito a condizioni dodici volte più avverse. Gli anfibi, comunemente abbondanti ma spesso trascurati, scomparvero in modi che sfidavano le spiegazioni consuete. I biologi di campo, addestrati a diffidare del dramma, iniziarono a confrontarsi con una sensazione di disagio inedita.
