Processo dura 20 anni, stupratore in prescrizione: il giudice si scusa

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Aveva violentato una bambina di 7 anni, il caso è caduto in prescrizione e ora è di nuovo libero. L’episodio della violenza domestica era accaduto nel 1997. Il violentatore era il convivente della mamma della bambina. Il processo di primo grado è durato dieci anni. Poi, altri nove per fissare l’appello. Il giudice per le udienze preliminari di Alessandria non aveva inizialmente riconosciuto il reato di violenza sessuale ma solo di maltrattamento su minore. Accusa poi contestata dal giudice. I diciannove anni di attesa hanno fatto scadere il processo ed è intervenuta la prescrizione. Ora l’aguzzino non subirà alcuna condanna ed è a piede libero. Il procuratore generale si è scusato con la vittima e sua madre.

“Abbiamo chiesto scusa alla vittima perché siamo stati costretti a chiedere il proscioglimento dell’imputato, nonostante non volessimo farlo. Ma è intervenuta la prescrizione”. Queste le parole del procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo, dopo la conclusione del processo. La bambina, oggi ha 27 anni e non si è presentata ieri al Palagiustizia di Torino. La ragazza vuole solo dimenticare quanto successo. Il presidente della corte d’appello ha chiesto perdono per non esser riusciti a fare giustizia: “Bisogna ammetterlo, siamo troppo in pochi in procura generale, per poter affrontare tutti i processi che ci arrivano. Tutti possono fare appello e ormai tutti appellano tutto ed è un sacrosanto diritto per carità. Ma così non si riesce ad andare avanti, nonostante questa corte d’appello abbia messo in piedi da qualche tempo un metodo che ci porterà a smaltire per primi fascicoli delicati come questo”.

 

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