Attivisti di Ultima Generazione bloccati dalle forze dell’ordine davanti a Montecitorio.
Attivisti del gruppo Ultima Generazione, tra cui tre persone al settimo giorno di sciopero della fame, si sono radunati di fronte alla Camera dei Deputati a Roma per esprimere la loro richiesta al governo Meloni, chiedendo il riconoscimento del genocidio in corso a Gaza e la protezione per i partecipanti alle Flotille. Ostacolati dalle forze dell’ordine, hanno esposto striscioni e la bandiera palestinese, denunciando il crescente numero di vittime in Palestina e criticando l’Italia per la sua complicità con il governo israeliano attraverso la vendita e l’acquisto di armi.
Attivisti di Ultima Generazione in protesta per Gaza
ROMA (ITALPRESS) – Questa mattina, alcuni attivisti del movimento Ultima Generazione, tra cui tre in sciopero della fame da sette giorni, si sono radunati di fronte alla Camera dei Deputati. La loro richiesta è chiara: chiedere al governo di Giorgia Meloni di riconoscere il genocidio in atto a Gaza e di garantire protezione per le persone in viaggio con le Flotille. Durante la manifestazione, hanno esposto cartelli che evidenziavano il loro digiuno, insieme alla bandiera palestinese e uno striscione con il nome del movimento. Le forze dell’ordine, però, hanno rapidamente bloccato la loro iniziativa.
Una delle attiviste ha spiegato la situazione: “Ci troviamo qui, al settimo giorno di sciopero della fame. Nella piazza di Montecitorio, le transenne continuano ad aumentare, limitando sempre di più l’accesso ai manifestanti pacifici. I turisti possono passare liberamente, mentre a noi viene impedito di esprimere il nostro dissenso. Ogni giorno che passa senza che si faccia nulla, la situazione in Palestina peggiora. Mercoledì notte, la Flotilla è stata attaccata e non possiamo rimanere in silenzio di fronte a queste atrocità.”
Gli attivisti desiderano mettere in luce il ruolo dell’Italia, sostenendo che il Paese ha una responsabilità nel conflitto. “Chiediamo che venga interrotta la complicità con il governo di Israele, dato che ci troviamo tra i principali fornitori di armi al Paese. È tempo di agire e chiedere giustizia per gli innocenti colpiti dalla violenza”, ha continuato l’attivista.
Questa protesta evidenzia come la società civile possa mobilitarsi per chiedere responsabilità e giustizia in situazioni di crisi, invitando le istituzioni a prendere una posizione più ferma in merito alla situazione in Medio Oriente. (ITALPRESS)
Attivisti di Ultima Generazione in Sciopero della Fame per Gaza
ROMA (ITALPRESS) – Questa mattina, un gruppo di attivisti di Ultima Generazione, tre dei quali al settimo giorno di sciopero della fame, si sono presentati davanti alla Camera dei Deputati per sollecitare al governo Meloni il riconoscimento del genocidio in corso a Gaza. Le loro richieste includono anche l’adozione di misure che garantiscano protezione e sicurezza per le persone a bordo delle Flotille. L’iniziativa ha visto l’esposizione di cartelli che segnalavano il lungo sciopero della fame, accompagnati dalla bandiera palestinese e dallo striscione del movimento.
Tuttavia, la manifestazione è stata immediatamente ostacolata dalle forze dell’ordine. Un’attivista ha commentato la situazione, evidenziando come le transenne stanno occludendo sempre più spazi della piazza di Montecitorio. Mentre i turisti passavano, l’accesso ai manifestanti è stato limitato, impedendo loro di esprimere pacificamente le proprie opinioni. In questo contesto, gli attivisti hanno ribadito la loro determinazione non mangiando da sette giorni, in segno di protesta.
L’attacco alla Flotilla avvenuto mercoledì notte ha ulteriormente aggravato la situazione, con un numero crescente di persone uccise in Palestina. I membri del movimento chiedono che questa violenza venga fermata. La loro richiesta è che l’Italia ponga fine alla complicità con il governo israeliano, sottolineando che il nostro paese è il terzo in termini di commercio di armi con Israele.
La mobilitazione di Ultima Generazione evidenzia una crescente preoccupazione per i diritti umani e per il conflitto in corso, richiamando l’attenzione su una crisi che continua a colpire molti innocenti. La loro voce, forte e chiara, mira a sensibilizzare il governo e l’opinione pubblica sulla situazione critica in Medio Oriente.
(ITALPRESS)
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