Attrazione per i criminali: l’ibristofilia

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Il mistero del fascino del male è davvero qualcosa di esistente? Questa è una domanda che spesso ci poniamo, soprattutto quando ci ritroviamo a leggere o sentire storie di persone, in particolare donne, che sembrano essere affascinate dai criminali.

Non stiamo parlando di coloro che inviano lettere a detenuti per reati finanziari o contro il patrimonio nella speranza di alleviare un po’ il loro soggiorno dietro le sbarre. Invece, ci riferiamo a coloro che scrivono a omicidi o serial killer con la speranza di avere una relazione con loro.

Sorprendentemente, ci sono anche donne che si innamorano di chi ha commesso femminicidi. Questo fenomeno non è nuovo e ha radici profonde nella storia. Durante le esecuzioni del XVIII secolo per omicidi, era comune vedere donne in prima fila a sostenere i criminali condannati. Tutta questa ossessione ha un nome preciso: ibristofilia.

Ma cosa significa esattamente ibristofilia? Questo termine proviene dal greco, composto da “filia”, che significa amore, e ὑβρίζειν, che si traduce con “commettere oltraggio verso qualcuno”. Quindi, letteralmente, amore per i criminali.

L’ibristofilia è il fenomeno in cui ci si innamora di chi ha commesso reati violenti, in particolare omicidi. Questo coinvolge principalmente le donne, ma principalmente per una questione di numeri: la maggior parte degli assassini sono uomini cisgender eterosessuali.

Le ragioni e le cause psicologiche dietro questo fenomeno hanno un’origine complessa. L’ibristofilia viene identificata in psicologia come una parafilia e non come un disturbo mentale. Il criminale in questo caso è visto come un feticcio, simile a chi si eccita per oggetti o parti del corpo. Tuttavia, il feticcio legato a un criminale violento è considerato più pericoloso, poiché c’è il rischio di recidività una volta che il criminale esce di prigione.

Ci sono varie cause dietro l’ibristofilia, tra cui fattori genetici, traumi infantili o influenze sociali. Alcune donne potrebbero sentirsi attratte da uomini forti che detengono il potere di vita e di morte sugli altri per motivi evolutivi, mentre altri potrebbero sviluppare questa attrazione a causa di traumi subiti durante l’infanzia.

Ci sono numerosi casi famosi di ibristofilia, come quello di Ted Bundy, uno dei più noti serial killer degli Stati Uniti, o Charles Manson, il leader di una setta criminale. Anche in Italia, ci sono state donne che hanno iniziato una corrispondenza con criminali noti come Angelo Izzo.

È importante, tuttavia, liberarsi da questa ossessione. Ammettere di avere un problema e cercare aiuto psicologico può essere il primo passo per superare questa pericolosa attrazione. Avviare una relazione con un omicida o un violento non è mai una buona idea, né per la propria sicurezza né per quella delle persone vicine.

In conclusione, l’ibristofilia è un fenomeno complesso e pericoloso che richiede un’approfondita analisi e, possibilmente, un intervento terapeutico per evitare conseguenze dannose per sé stessi e per gli altri.

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