Auschwitz: Segre denuncia l’uso strumentale della memoria contro l’antisemitismo contemporaneo
Controversie sul Ruolo delle Gite ad Auschwitz
La ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, ha suscitato polemiche durante il convegno “La storia stravolta e il futuro da costruire”, tenutosi al Cnel a Roma e organizzato dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei). Riferendosi ai campi di sterminio nazisti e ai viaggi scolastici ad Auschwitz, ha provocato reazioni accese non solo da parte della senatrice a vita Liliana Segre, ma anche da molti cittadini impegnati nella salvaguardia dei valori democratici. Roccella ha affermato: “Tutte le gite scolastiche ad Auschwitz, cosa sono state? Sono state gite? A che cosa sono servite?” e ha spiegato che tali visite venivano incoraggiate per collegare l’antisemitismo esclusivamente al periodo fascista.
Queste osservazioni hanno immediatamente scatenato un acceso dibattito politico. Tra le reazioni, spicca quella di Liliana Segre, la quale, sopravvissuta ad Auschwitz, ha espresso incredulità di fronte ai commenti della ministra, dicendo: “Stento a credere che una ministra della Repubblica possa definirli ‘gite’. Quale sarebbe la colpa? I nazisti, con l’ausilio dei fascisti locali, hanno creato una vera e propria industria della morte durante la Seconda Guerra Mondiale.” Segre ha quindi sottolineato l’importanza della formazione storica per le nuove generazioni per combattere l’ignoranza sull’antisemitismo.
In un contesto più ampio, la ministra ha affrontato anche l’argomento dell’antisemitismo, tornato alla ribalta dopo gli eventi del 7 ottobre 2023, quando giovani israeliani furono uccisi o rapiti dai terroristi di Hamas. Roccella ha denunciato come l’antisemitismo si sia riemergente nel dibattito contemporaneo: “L’antisemitismo ha trovato nell’ultima fase del conflitto israelo-palestinese una giustificazione per riemergere.” Ha anche bollato come “sconvolgente” l’uso della parola ‘genocidio’ in questo contesto senza riflessione adeguata sulla storia.
