Australia vieta i social agli under 16, in Italia nasce un intergruppo al Senato.

Australia vieta i social agli under 16, in Italia nasce un intergruppo al Senato.

Vincenzo Schettini e l'Intergruppo Parlamentare sui Social Network Ieri, 11 dicembre, è stato...

Vincenzo Schettini e l’Intergruppo Parlamentare sui Social Network

Ieri, 11 dicembre, è stato ufficialmente presentato al Senato un nuovo Intergruppo Parlamentare dedicato ai social network, alle dipendenze digitali e all’uso consapevole degli smartphone. Questa iniziativa, promossa dalla senatrice M5S Barbara Floridia, ex docente e attuale Presidente della Commissione Vigilanza Rai, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sui problemi legati all’uso eccessivo delle tecnologie da parte dei giovani.

L’iniziativa australiana: un divieto social per i minori di 16 anni

Il fulcro dell’evento è stato un dibattito sull’iniziativa australiana che ha introdotto il divieto di accesso ai social media per i minori di sedici anni. Barbara Floridia ha condiviso le sue riflessioni sul tema: “Non esiste attualmente una soluzione facile e definitiva ai problemi legati all’abuso degli smartphone e alle dipendenze digitali. In Australia, il divieto imposto genera interrogativi: è una misura giusta o errata? È un tema che merita attenzione e approfondimento”.

L’intergruppo nasce proprio con l’obbiettivo di affrontare queste sfide moderne e promuovere un utilizzo più consapevole delle tecnologie.

Schettini: un esempio di consapevolezza digitale

Tra i relatori dell’evento c’era Vincenzo Schettini, noto docente di Fisica e influencer conosciuto per le sue lezioni accessibili online. Schettini ha portato la sua esperienza personale nel dibattito, sottolineando l’importanza di educare i giovani riguardo l’uso responsabile dei social media. “L’educazione è cruciale. Dobbiamo chiedere a noi stessi: cosa offriamo ai ragazzi in alternativa ai social? Sport, arte, interazioni con amici reali devono far parte delle loro vite,” ha affermato.

La sua posizione equivale a una critica nei confronti di un utilizzo indiscriminato delle piattaforme social. Schettini ha continuato dicendo: “Le mie lezioni su YouTube possono durare anche un’ora. La conoscenza richiede tempo. Se invece ci svegliamo e guardiamo il telefono, rischiamo di cadere in una trappola”.


Il dibattito sull’uso consapevole degli smartphone

Il tema della dipendenza digitale è di crescente importanza. L’Intergruppo Parlamentare di ieri ha dato vita a un tavolo di discussione che comprende esperti, docenti e parti interessate per elaborare strategie concrete che possano promuovere una cultura dell’uso consapevole dello smartphone. “La nostra società deve affrontare fenomeni che non possiamo ignorare,” ha osservato Floridia. “È un compito collettivo, ed è importante che tutti noi, come educatori, genitori e cittadini, partecipiamo a questa discussione”.

In Australia, la scelta di vietare l’accesso ai social ai minori di 16 anni ha scatenato reazioni contrastanti. Mentre alcuni applaudono alla misura come un passo nel giusto verso una maggiore protezione dei giovani, altri la definiscono una limitazione della libertà. Floridia ha annunciato che inviterà il primo ministro australiano in Italia per discutere direttamente delle motivazioni dietro questa decisione.

La necessità di dialogo e formazione

L’intergruppo intende fungere da piattaforma per il dialogo, utile per educare i ragazzi e le loro famiglie a un uso più critico e consapevole dei social. “L’obiettivo non è demonizzare la tecnologia, ma piuttosto educare all’uso corretto,” ha ribadito Schettini, evidenziando come i social possano anche essere strumenti di crescita se utilizzati nel modo giusto.

La sfida, afferma, non è solo nei giovani, ma riguarda anche gli adulti e i genitori, spesso complice in tale contesto. La consapevolezza digitale deve essere un processo collettivo che attraversa tutte le generazioni.


Le potenti dinamiche delle nuove tecnologie

L’intervento di Schettini ha portato alla luce una questione fondamentale: come possiamo educare i ragazzi a districarsi in un mondo digitale così vario e complesso? “I giovani sono cresciuti in un contesto in cui i social sono una realtà. Nella mia esperienza, ho visto come la formazione e la discussione aperta possano fare la differenza,” ha detto.

La questione dell’istruzione formale ed informale è centrale. Le scuole e le istituzioni educative devono evolversi per offrire metodi di insegnamento che includano l’alfabetizzazione digitale. Fino ad oggi, abbiamo visto troppi pochi programmi dedicati a questo tema, mentre invece dovremmo implementare corsi specifici per aiutare i giovani a diventare utenti consapevoli delle tecnologie.

In sintesi, l’Intergruppo Parlamentare rappresenta un passo fondamentale per avviare un dialogo aperto e produttivo su un tema complesso e attuale. Solo attraverso l’educazione e la sensibilizzazione potremo sperare di affrontare efficacemente le sfide emergenti legate all’uso degli smartphone e dei social media.

Fonti:

  • Senato della Repubblica Italiana
  • Australian Government Department of Social Services
  • Associazione Nazionale degli Insegnanti di Fisica (ANISF)

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