Calo demografico: un milione di alunni in meno in dieci anni e 100mila posti a rischio.
Le opinioni delle esperte sugli effetti del calo demografico sono varie e influenti. Raffaela Milano, direttrice ricerca di Save the Children, sottolinea l’urgenza di un cambiamento di rotta decisivo per ridare fiducia e opportunità ai giovani, siano essi nati in Italia o migranti. Milano nota che molti giovani percepiscono la necessità di trasferirsi all’estero per migliorare le proprie condizioni di vita, una realtà accentuata per coloro che provengono da sotto-representazioni migratorie.
A detta di Serenella Caravella di Svimez, è fondamentale ribaltare la narrazione sull’emigrazione e l’inclusione sociale per interrompere il circolo vizioso del spopolamento. Linda Laura Sabbadini del Women20 richiama l’attenzione sull’ineguaglianza di opportunità tra donne e uomini, auspicando politiche che migliorino condizioni di vita e lavoro, essenziali per il futuro del Paese.
Infine, Manuelita Mancini della Fondazione Giacomo Brodolini insiste sul ruolo cruciale delle donne, incluse quelle migranti, quale leva fondamentale per lo sviluppo territoriale e la coesione sociale.
In un momento in cui l’istruzione e la demografia si intersecano in modi complessi, la responsabilità di ripensare il futuro della scuola in Italia ricade su tutti noi. È essenziale promuovere politiche che non solo affrontino il calo demografico, ma che anche incentivino l’inclusione e la crescita della comunità.
Fonte: Svimez, Save the Children, Ministero dell’Istruzione.
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