Calo nascite in Italia: 30.000 bimbi persi in un anno, futuro incerto per scuola e docenti.

Calo nascite in Italia: 30.000 bimbi persi in un anno, futuro incerto per scuola e docenti.

De Palo sottolinea che è necessario cambiare la percezione sociale della natalità e delle famiglie, suggerendo che “un figlio deve essere considerato un bene comune”. I bambini, secondo De Palo, rappresentano non solo una fonte di gioia, ma anche una garanzia per il futuro del Paese. “Il sistema pensionistico, il welfare e la crescita economica dipendono da una generazione sana e numerosa”.

Le statistiche mostrano anche che il numero medio di figli in Italia è attualmente di 1,18 per donna, il punto più basso mai registrato. Nel 2024, si prevede un’ulteriore diminuzione della natalità, con sole 370.000 nascite programmate. I dati Istat indicano un trend preoccupante, con una proiezione di circa 30.000 nascite in meno per il 2025, arrivando a 340-345.000.

Le Radici del Problema

Questa diminuzione della natalità ha impatti diretti sulla struttura scolastica italiana: meno iscritti comportano il rischio di chiusure scolastiche e riduzioni di insegnanti. La questione della fiscalità rimane particolarmente rilevante. Attualmente, le tasse in Italia si basano sui redditi senza considerare la composizione familiare. Questo sistema penalizza le famiglie più numerose e spinge i giovani a ritardare decisioni cruciali come matrimonio e acquisto di una casa.

De Palo enfatizza la necessità di una legislazione fiscale che supporti le famiglie. “Dobbiamo passare da un modello dove un figlio è visto come un costo a uno in cui è visto come un valore”, afferma. Occorre affrontare anche la questione dell’accesso al mercato del lavoro e all’abitazione per i giovani. “Le fondamenta per supportare la natalità devono includere politiche concrete”, conclude De Palo.


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