Carne coltivata: Unife-SWG studio suscita interesse e curiosità tra gli italiani

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Roma – 13 novembre 2023

La Camera dei Deputati ospita la conferenza stampa di +Europa per presentare un Disegno di Legge sulla carne coltivata. Durante l’evento, viene proiettata una foto che mostra alcune cellule di carne sintetica in un liquido di coltura.

Il tema della carne coltivata, definita anche “artificiale”, “pulita” o “cruelty-free”, costituisce un scenario complesso in continua evoluzione. Questo è dovuto ai necessari affinamenti tecnologici e di processo che mirano ad ottimizzare l’efficienza (in termini di sostenibilità economica) e l’efficacia (consistenza, proprietà nutrizionali e resa gustativa), così come agli studi e ai test volti a garantirne la piena sicurezza e i potenziali benefici che essa potrebbe portare. Si tratta di una prospettiva rivoluzionaria in grado di coprire la crescente domanda globale di carne, ridurre la pressione ambientale generata dalla produzione intensiva di carne, diminuire i rischi per la salute pubblica connessi alla produzione intensiva di carne e ridurre i rischi individuali legati al consumo eccessivo di carne rossa.

Per comprendere il punto di vista degli italiani su questo argomento delicato, un gruppo di ricerca dell’Università di Ferrara ha condotto uno studio in collaborazione con SWG, identificando quattro diverse categorie di italiani che potrebbero avere un ruolo nella sperimentazione e nella diffusione su larga scala della carne coltivata. Sono stati intervistati cinque chef affermati, 741 futuri chef appartenenti alla quinta classe dell’istituto alberghiero, 1000 consumatori e 1000 proprietari di animali domestici.

Tutti e cinque gli chef intervistati si sono dichiarati favorevoli ad introdurre la carne coltivata nei loro menù. Due di loro la considerano un’innovazione alimentare da proporre in menù dedicati, uno la vede come una possibile soluzione ai problemi della produzione intensiva di carne, un altro la definisce un possibile alleato di un’agricoltura di qualità e il quinto la interpreta come un alimento modificato per migliorare la vita e il mondo, sia dal punto di vista della salute che del risparmio di risorse. Per quanto riguarda i futuri chef, il 71% circa degli intervistati si è dichiarato favorevole o molto favorevole alla carne coltivata in generale, il 69% sarebbe disposto ad assaggiarla e il 63% la utilizzerebbe nei propri futuri menù, anche se l’86% di loro non la sostituirebbe alla carne tradizionale, ma la includerebbe come aggiunta nei propri menù.

Per quanto riguarda i consumatori, il 70% circa è tendenzialmente favorevole alla carne coltivata, il 64% sarebbe disposto ad assaggiarla e il 62% la comprerebbe in modo più o meno regolare. In particolare, sembra che siano i mangiatori di carne con rimorsi, soprattutto uomini, a dimostrare interesse per la carne coltivata per i suoi benefici sulla salute e sull’ambiente. La presenza di chef riconosciuti che promuovono la carne coltivata sembra aumentare la disposizione a pagarla.

Infine, lo studio si è concentrato sull’opinione dei possessori di animali domestici, sempre più attenti alle diete dei propri amici a quattro zampe considerati membri della famiglia. La maggioranza degli intervistati (53%) sarebbe disposta a far assaggiare la carne coltivata al proprio cane, mentre solo il 22% ha mostrato una totale chiusura nei confronti di questa idea. La percentuale di accettazione potenziale aumenterebbe al 58% se si parla di disponibilità a comprarla con regolarità. Il 43% degli intervistati dichiara di essere disposto a pagarla almeno quanto, se non di più, dei prodotti a base di carne tradizionale, specialmente considerando i benefici che questo tipo di scelta può apportare all’ambiente.

Il professor Fulvio Fortezza, del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara, commenta i risultati dello studio sottolineando l’interesse e la curiosità dimostrati dagli intervistati nei confronti della carne coltivata. Questo, secondo lui, dimostra che la carne coltivata non è da considerare in contrasto con la carne tradizionale, soprattutto di qualità, ma piuttosto con quella proveniente dagli allevamenti intensivi che può essere definita come “carne industriale”. Questa nuova prospettiva potrebbe rivoluzionare il dibattito sulla carne coltivata.

La conferenza stampa, organizzata da +Europa, si è conclusa con la foto dell’Agenzia Fotogramma e la notizia si è diffusa grazie alla rete ITALPRESS.

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