Catalogna, governo commissariato: la proposta spagnola non piace

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La Spagna ha commissariato il governo della Catalogna. Elezioni regionali convocate entro sei mesi. Sono le misure che ha scelto il governo di Madrid, nello specifico il premier Mariano Rajoy. È questa la soluzione spagnola dopo 22 giorni dal referendum del primo ottobre sull’indipendenza, svoltosi nonostante l’illegittimità dichiarata dalla Corte costituzionale spagnola.

Dopo una riunione straordinaria di due ore del consiglio dei ministri, si è scelto di applicare l’articolo 155 della Costituzione: ora il Senato dovrà votare riguardo il pacchetto di proposte presentato dall’esecutivo. L’articolo prevede che nel caso in cui una regione “agisca in un modo che minaccia l’interesse generale della Spagna, Madrid possa adottare le misure necessarie a obbligarla ad attenersi”.

La protesta

Migliaia di persone, nel centro di Barcellona, hanno protestato contro il commissariamento del governo catalano. Il corteo è partito alle 17,00 circa. Presenti, tra la folla, il governatore della Catalogna Carles Puigdemont e gli altri membri del suo entourage. Puigdemont ha dichiarato che alle 21,00 rilascerà un comunicato.

La proposta spagnola

Il governo spagnolo ha proposto alcuni provvedimenti per garantire la serenità nazionale: destituire il presidente della Generalitat Carles Puigdemont, il suo vice Oriol Junqueras e gli altri membri del suo collettivo; attribuire alle autorità scelte dal governo centrale le competenze che erano delle autorità catalane; tagliare alcuni poteri del Parlamento catalano e la possibilità che il presidente del governo possa sciogliere il Parlamento catalano. Madrid prenderà il controllo della polizia catalana e la potrà destituire o nominare nuovi responsabili delle emittenti TV3 e Catalunya Radio, “per un’informazione vera e attendibile”.

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