Chiamate a raffica dai call center, come difendersi dalle telefonate

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Chiamate moleste che ci tormentano a tutte le ore del giorno da parte di call center insistenti per vendere qualcosa a tutti i costi. Cosa fare?

Attualmente non ci sono delle regole severe ed efficaci che mettano un freno all’aggressività di alcuni operatori e d’altra parte, il Registro Pubblico delle Opposizioni, che doveva servire a chi si iscrive per esprime il diritto di opposizione alle chiamate di telemarketing, si è rivelato uno strumento inefficace.

Se abbiamo già espresso il nostro consenso al trattamento dei dati magari in altre occasioni (come ad esempio per sottoscrivere una carta fedeltà o qualsiasi contratto) il telefono continuerà a squillare.

Richiesta di cancellazione

Per difendersi è utile ricordare che è nostro diritto sapere dove è stato reperito il nostro numero e che il nostro consenso può essere revocato inviando una raccomanda A/R con la richiesta di cancellazione. Inoltre si può fare una segnalazione al Garante della Privacy o alla Polizia Postale.

L’arma migliore, comunque, rimane la prevenzione: firmare solo il consenso obbligatorio, quello cioè necessario per fruire di un servizio, evitando accuratamente di mettere altre firme per fini commerciali o per la cessione di dati a terzi che non devono essere obbligatori.

E’ bene, inoltre, concedere con parsimonia il proprio numero di telefono (meglio evitare ad esempio di metterlo sui social-network) e non dare consensi telefonici all’attivazione di contratti.

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