Chirotteri rari a rischio per l’avanzamento di una miniera di ferro in Guinea.
Gli ambientalisti avvertono che il ritorno all’estrazione mineraria su larga scala nelle Montagne Nimba potrebbe avere effetti a catena sia sulle comunità locali che sulla fauna selvatica. La deforestazione e la frammentazione dell’habitat, insieme all’inquinamento dei fiumi, rappresentano un ulteriore rischio. Fornendo un habitat per predatori naturali e nutrendo l’ecosistema con la loro presenza, i pipistrelli sono cruciali per il bilanciamento ambientale.
Dall’inizio del 2000, la Société des Mines de Fer de Guinée (SMFG) ha collaborato attivamente con esperti di conservazione, ma la situazione è cambiata drasticamente. L’assunzione di Ivanhoe Atlantic ha interrotto comunicazioni e collaborazioni vitali. La mancanza di trasparenza e la velocità del nuovo processo di valutazione stanno sollevando preoccupazioni tra gli esperti, i quali sottolineano l’importanza di una consultazione più approfondita.
Richieste di Attenzione e Protezione
Negli ultimi anni, un gruppo di organizzazioni internazionali ha sollevato l’allerta, chiedendo una moratoria sulle attività minerarie che potrebbero influenzare il sito Patrimonio dell’Umanità. UNESCO ha più volte ammonito il governo guineano, suggerendo di valutare il progetto minerario in ogni fase della sua vita potenziale.
Il governo guineano afferma di essere consapevole delle restrizioni legate alla zona e si sta attualmente impegnando in una revisione della valutazione ambientale. Le attività minerarie continuano a sollevare interrogativi su come affrontare le questioni ambientali e la protezione delle specie uniche che abitano questi luoghi.
Il futuro delle Montagne Nimba e delle sue specie rare dipenderà dalle scelte che il governo guineano e le compagnie minerarie faranno, poiché la protezione del patrimonio naturale deve essere una priorità. Le conseguenze di tali decisioni non riguardano solo la fauna e la flora locale, ma anche le comunità che dipendono da questo ecosistema fragile.
