Consiglio di Classe Efficace: Strategie per un Lavoro di Squadra Vincente

Consiglio di Classe Efficace: Strategie per un Lavoro di Squadra Vincente

La Forza di un Team Docente: Storie di Successo Oltre le Difficoltà Scolastiche Spesso, durante gli...

La Forza di un Team Docente: Storie di Successo Oltre le Difficoltà Scolastiche

Spesso, durante gli scrutini finali, emergono le complesse realtà familiari degli studenti: lutti, separazioni, problemi personali, rivelate come “confessioni” tardive per giustificare risultati deludenti. Ma esiste un approccio diverso, una via che valorizza la collaborazione e la comprensione, capace di trasformare le difficoltà in opportunità di crescita.

Nei primi anni della mia carriera, ho vissuto un’esperienza illuminante. Ero supplente di Scienze in una prima IFP (Istruzione e Formazione Professionale) del settore meccanico, con sole due ore settimanali dedicate a una materia considerata di scarsa importanza dagli studenti. L’insuccesso sembrava inevitabile.


Noi insegnanti non disponiamo degli strumenti che hanno reso celebre la scuola di Barbiana. Un singolo docente non può raggiungere tali risultati da solo. Solo unendo le forze, condividendo tempo e prospettive diverse, possiamo aspirare alla stessa efficacia. Non trascorriamo abbastanza tempo con gli studenti per guadagnare pienamente la loro fiducia, come accade nella scuola primaria; non viviamo in una comunità in cui la scuola possa essere vista come un’alternativa a un lavoro faticoso; e non possiamo imporre lo studio con la severità. In un certo senso, siamo disarmati.

L’inizio fu arduo per tutti. Gli studenti destabilizzavano le lezioni con ogni insegnante e in ogni materia, arrivando persino a minare l’autostima dei docenti più giovani. Era necessario trovare una nuova strategia.

L’Intuizione: Un Gruppo di Messaggistica per la Condivisione e il Supporto

Durante il primo consiglio di classe, il coordinatore ebbe un’intuizione geniale: creare un gruppo di messaggistica istantanea per uno scambio costante di informazioni. Con il tempo, quel gruppo si trasformò in uno sfogo, un filtro e, soprattutto, uno strumento di prevenzione. Man mano che anche i più titubanti iniziarono a partecipare, riuscimmo a comprendere e gestire con maggiore empatia i comportamenti problematici, a disciplinare le dinamiche della giornata e a intervenire tempestivamente. Da soli, sarebbe stato molto più difficile.


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